Non ci sarà un preciso divieto agli abusi sugli animali tra i doveri degli studenti. L'emendamento che prevedeva di inserire tra i doveri degli studenti il contrasto alla violenza contro tutti gli esseri viventi è stato bocciato dalla maggioranza di Governo.
La proposta della deputata Luana Zanella, di Alleanza Verdi Sinistra, pur avendo incontrato il favore di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle è stato respinto dalle forze di Destra. «Sarebbe stato importante prevedere la violenza e l'abuso sugli animali, uno dei segnali più evidenti di comportamento distorto che deve essere individuato e corretto con gli opportuni accorgimenti – spiega Zanella a Kodami – Per questo l'emendamento prevedeva l'inserimento delle situazioni di abuso sugli animali nella proposta di legge sul contrasto al bullismo».
A rispondere alle rimostranze delle opposizioni è stata una delle relatrici della proposta di legge sul bullismo, Simonetta Matone: «Non c'è sottovalutazione al problema, tuttavia è preferibile una trattazione separata rispetto al tema del bullismo, con un "approccio unitario e non en passant" così come il problema del bullismo è stato affrontato con approccio bipartisan».
Una risposta che ha lasciato molti scontenti, soprattutto alla luce dei recenti casi di cronaca in cui gruppi di giovani hanno filmato e diffuso in rete immagini di violenze perpetrate ai danni di cani e gatti. L'ultimo in Campania, dove un ragazzo appena maggiorenne ha inviato alle chat di amici un video in cui lanciava un gatto in un brurrone.
Ma perché bambini e adolescenti fanno del male agli animali? Come chiarisce a Kodami la psicologa Giorgia Inferrera «Il problema sorge quando la cultura della violenza nei confronti degli animali dilaga e si tendono a normalizzare atti profondamente irrispettosi nei loro confronti. Un bambino assorbe moltissimo del contesto in cui vive, non solamente ciò che gli viene esplicitamente detto, ma anche tutto quello che osserva nella vita quotidiana. A differenza dell’adulto, però, potrebbe non comprendere il confine tra parole e azioni e quindi il suo comportamento potrebbe non essere altro che il riflesso di ciò che ha appreso. Se non si insegna loro che sono esseri viventi esattamente come noi, i bambini potrebbero non arrivare mai a provare empatia verso gli animali».