video suggerito
video suggerito
10 Gennaio 2022
17:10

In Francia divieto di castrare i piccoli dei suini

È entrato finalmente in vigore dal primo gennaio il decreto adottato dal Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari nell'ambito di una legislazione più attenta al benessere animale che specifica le condizioni alle quali si può ricorrere alla castrazione dei suini domestici maschi negli allevamenti, per scopi diversi da quelli terapeutici o diagnostici.

2 condivisioni
Immagine

Niente più castrazione dal vivo dei piccoli suini in Francia. Ciò che accade ai maialino negli allevamenti, anche italiani, è un atto di profonda violenza. Il neonato viene sottoposto senza anestesia prima alla castrazione e poi all’amputazione della coda, ma anche ad altre forme di mutilazione come la troncatura dei denti da latte. Da adesso Oltralpe non sarà più accettabile.

È entrato infatti finalmente in vigore dal primo gennaio il decreto adottato dal Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari nell'ambito di una legislazione più attenta al benessere animale che specifica le condizioni alle quali si può ricorrere alla castrazione dei suini domestici maschi negli allevamenti, per scopi diversi da quelli terapeutici o diagnostici.

Gli allevatori quindi avranno tre opzioni a loro disposizione: potranno smettere di castrare, che sarebbe la cosa in assoluto preferibile, o altrimenti potranno optare per la castrazione chirurgica, quindi praticandola secondo nuovi metodi di gestione del dolore.

Ma la castrazione sotto anestesia non piace affatto agli allevatori, visto che dovrebbero pagare un costo di produzione supplementare di 10 euro rispetto a un maschio intero. Per questo il sindacato ha proposto che se così deve essere, siano almeno i macelli a questo punto a pagare. Le trattative sono in corso.

La mutilazione dei maiali, una pratica che non si ferma

L’allevamento di maiali è un settore altamente industrializzato e per adeguarli alle condizioni di allevamento intensivo, già giovanissimi, vengono sottoposti a varie forme di mutilazione, come appunto il mozzamento della coda, la troncatura dei denti e, nei primi 7 giorni di vita, alla castrazione senza anestesia.

La legislazione in vigore in questo ambito consente nell'Ue questa pratica spaventosa. Ma, considerata sempre più inaccettabile per via del mutamento della sensibilità dei consumatori nei confronti del benessere animale, nel 2010 nasce la Dichiarazione Europea sulle alternative alla castrazione chirurgica dei suini (Dichiarazione di Bruxelles), con l’obiettivo di mettere fine alla castrazione chirurgica dei suini nel territorio dell’UE entro il 1 Gennaio 2018.

Tuttavia 4 anni dopo, nel 2014, come riporta la LAV, la Lega Antivivisezione, un primo rapporto sui progressi di tale iniziativa rilevò che, nonostante fosse passato già metà del tempo a disposizione, l’obiettivo di porre fine alla castrazione chirurgica era ancora molto lontano dall’essere raggiunto e l’industria zootecnica, come in altri casi, dietro le dichiarazioni di principio si confermava paladina di interessi economici e prassi inaccettabili.

Stop  anche all'uccisione di milioni di pulcini maschi

Nella stessa legge, la Francia, mette fine anche all’uccisione di milioni di pulcini maschi per schiacciamento o gassazione per la sola colpa di non essere produttori di uova e quindi non redditizi per gli allevamenti. Una vera strage nel mondo, circa sette miliardi, 50 milioni in Francia e 25 milioni in Italia.

Finalmente, dopo anni di proteste da parte degli attivisti per il benessere degli animali, queste crudelissime operazioni sono vietate e tutti gli allevamenti si dovranno dotare di dispositivi e macchinari per scoprire il sesso dei pulcini prima che le uova si schiudano in modo da evitare la nascita dei maschi. Non proprio quello che desidererebbero gli animalisti, ma almeno un piccolo passo avanti.

Avatar utente
Simona Sirianni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views