La Spagna si appresta a una rivoluzione: gli animali domestici non potranno più essere comprati nei negozi. Ma resta ancora un buco nero: a fronte di una nuova legge sul benessere animale (che dovrebbe essere varata entro il prossimo anno), non è stato ancora fatto alcun riferimento alle corride. Dunque, ai giochi con i tori.
Il direttore generale del Dipartimento dei diritti degli animali, Sergio Garcia Torres, nel corso di un recente congresso con una cinquantina di associazioni animaliste, ha spiegato i principali impegni che sta affrontando il Governo spagnolo. La rivoluzione starebbe nello stop alle vendite nei negozi e alla possibilità di lasciare questa facoltà solo agli allevatori certificati.
Al centro delle cose da fare c’è la politica “zero abbandoni” con la creazione di sei anagrafi statali: quella degli animali da compagnia, dei centri zoologici, degli allevatori, di coloro i quali sono inabili a mantenere un animale, dei professionisti del comportamento animale e degli enti animalisti. Il sistema delle anagrafi, secondo le intenzioni del Governo, potrebbe impedire anche la vendita illegale on line. I registri delle comunità autonome confluiranno tutti in un unico database nazionale.
Non si potranno tenere più di cinque animali in casa: superare questo numero obbliga alla registrazione di un “nucleo zoologico”. E chi li avrà all’entrata in vigore della legge potrà continuare a tenerli ma non potrà aumentarne il numero. L’allevamento degli animali sarà solo cosa per professionisti e il numero delle cucciolate sarà limitato. Gli animali dovranno essere starilizzati prima di qualsiasi movimento, sia di vendita, trasferimento o adozione.
Gli zoo non potranno più acquistare animali, specie grandi mammiferi e cetacei. Le strutture che già sono operative dovranno essere riconvertite in centri di reintroduzione di specie autoctone. È lo stesso Torres a presentare alle associazioni il modello dello zoo di Madrid che si sta occupando del ripopolamento della lontra iberica e che dunque sarebbe il percorso da seguire.
Nessuno spazio, invece, per la corrida. La disposizione specifica per le battaglie tra i tori in Spagna divide ancora e il suo inserimento, secondo quanto ha spiegato il dirigente, renderebbe il percorso dell’approvazione della norma particolarmente tortuoso. La bozza della nuova legge sul benessere animale seguirà un iter di consultazione pubblica a partire dal prossimo 6 ottobre. A novembre andrà al vaglio del Consiglio dei Ministri. Poi passerà in Parlamento per fare in modo che possa entrare in vigore il primo gennaio 2023. Questa, almeno, la previsione dei tempi.