Anche se la motivazione principale non è quella di non spaventarli, gli animali ringraziano comunque la Giunta comunale di Monza che ha deciso di vietare i fuochi di artificio durante la festa di San Giovanni il 24 giugno. Una scelta non semplice, ha affermato l’assessora alla Cultura Arianna Bettin, su cui hanno pesato senz'altro i costi e la sicurezza del pubblico, ma per una parte importante anche le motivazioni ambientaliste e le proteste di chi a ogni spettacolo pirotecnico lamenta il disagio degli animali.
Prima fra tutti l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, da sempre contraria ai fuochi d’artificio in un ambiente unico e ricco di fauna come quello del Parco di Monza. L’associazione è infatti molto soddisfatta di questa presa di posizione dell'Amministrazione: «La decisione della giunta fa felici animali e zoofili – spiegano i responsabili in una nota – A trarne beneficio non saranno solo gli animali, selvatici e non, che si risparmieranno una serata di terrore, non si contano gli animali selvatici morti ogni anno e quelli domestici scappati, ma anche la salute di noi cittadini».
Purtroppo, però, la soppressione dei fuochi di san Giovanni potrebbe non essere definitiva e in futuro lo spettacolo potrebbe spostarsi in un’altra grande area. Lo ha dichiarato il sindaco Paolo Pilotto, che deciderà valutando sia l'impatto della scelta attuata che il giudizio dei monzesi.
La questione dei fuochi di artificio crea sempre accese discussioni: ci sono quelli che lo ritengono un tema figlio di un estremismo ambientalista che nulla ha a che vedere con la difesa dell’ambiente, e ci sono coloro che invece sono contro per via sia dell’impatto ambientale causato dall’aumento delle polveri sottili e dalla dispersione di residui in plastica nell’atmosfera che finisce per depositarsi in mare, sia per lo choc che spesso i botti procurano agli animali selvatici e domestici.
Il pensiero di Kodami è sempre stato lo stesso: no ai fuochi e per mostrare la sua contrarietà ha deciso di far vedere l'impatto che i fuochi d'artificio hanno sui nostri cani e gatti attraverso il racconto della trincea di Capodanno vissuta proprio da loro, sottolineando così non solo la prospettiva umana, ma anche quella animale.
Come è ormai ben noto, i fuochi d’artificio sono una fonte tale di spavento e stress per gli animali, per loro si tratta di stimoli spiacevoli e imprevedibili, anche perché sono più sensibili ai suoni ad alte frequenze rispetto agli umani. La paura che ne deriva si trasforma in un problema dal punto di vista psicologico, ma può anche avere effetti sulla loro sicurezza visto che presi da una grande ansia possono anche perdere la vita nel tentativo di fuggire o nascondersi dagli scoppi.
In Italia, contestualmente all’aumentata sensibilità verso gli animali, sempre più Comuni, durante l’approssimarsi delle festività di fine anno e d’estate, provvedono ad emettere ordinanze che proibiscono l’uso indiscriminato dei fuochi d’artificio da parte dei privati cittadini per tutelare persone ed animali, con tanto di multe salate ai trasgressori.
Ma secondo le associazioni animaliste le ordinanze, che spesso vengono completamente ignorate, da sole non bastano a prevenire o ridurre il rischio per le persone e per gli animali. Ci vorrebbero, invece, norme e divieti a livello nazionale insieme a campagne di educazione e responsabilizzazione dei cittadini.