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17 Luglio 2023
15:37

Nidi di Vespa orientalis a Roma: come comportarsi senza allarmismi

Due interventi a Monteverde e all'Appio Tuscolano. Questi insetti stanno ampliando il loro areale e tendono a costruire i nidi anche in ambienti antropizzati, ma parlare di allarme è scorretto.

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Aumentano le segnalazioni relative a nidi di Vespa orientalis a Roma. Nelle ultime settimane sono state diverse le richieste di intervento a Vigili del Fuoco o esperti da parte di cittadini per rimuovere nidi da finestre o serrande di edifici, a dimostrazione del fatto che anche questi insetti, presenti in realtà praticamente da sempre in Italia, stanno adeguando il loro "bioritmo" ai cambiamenti climatici ed espandendo il loro areale.

Complice l'aumento delle temperature, infatti, le vespe orientali hanno iniziato ad allargare il loro areale e a costruire i nidi anche in ambienti più antropizzati (solitamente prediligono edifici abbandonati e in disuso). Conseguenza diretta della ricerca di luoghi riparati in cui stabilirsi, nelle ultime settimane sono state avvistate a Monteverde e all'Appio Tuscolano: in queste due occasioni è intervenuto l'apicoltore Andrea Lunerti, avvisato da cittadini che hanno riconosciuto gli insetti e hanno pensato di segnalarne la presenza per prevenire eventuali problemi. All'Appio Tuscolano, in particolare, la segnalazione è arrivata da un cittadino che li ha visti aggirarsi intorno alla saracinesca di un negozio e ha contattato Lunerti in via precauzionale, consentendogli di rimuovere il nido in sicurezza.

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Le vespe orientali, come tutte le vespe, possono pungere solo quando si tratta di difendere il nido. La loro puntura è sì dolorosa, ma a preoccupare di più è l'eventuale reazione allergica al veleno, che nei casi più gravi o in persone fragili, come per esempio bambini o persone affette da patologie, può causare uno choc anafilattico. Settembre e ottobre, in particolare, sono i mesi più rischiosi per le persone allergiche al veleno delle vespe, perché è in questo periodo che si concentra il maggior numero di esemplari in circolazione prima dello “stop” invernale. E proprio contro reazioni pericolose come lo shock anafilattico in caso di puntura accidentale, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato attivato a partire da ottobre 2022 un servizio di vaccinazione specifica (immunoterapia desensibilizzante) a cui possono accedere bambini e ragazzi con diagnosi di allergia grave al veleno di imenotteri (vespe, api, calabroni).

Va comunque sempre ricordato che parlare di "allarme" per la presenza di nidi di Vespa orientalis è sbagliato, oltre che controproducente in quanto foriero di inutili allarmismi. Questi insetti fanno infatti parte della fauna Italiana non da poco e sono diffusi prevalentemente nel Vicino Oriente e nella regione mediterranea, compresa l'Europa del sud. In Italia sino a qualche anno fa erano maggiormente diffuse al Sud, ma anche grazie all'aumento delle temperature globali stanno allargando il loro areale sempre più verso Nord. In caso di incontro ravvicinato con questo insetto è dunque fondamentale mantenere la calma e anche le distanze, evitando di allarmarlo o innervosirlo per non scatenare la sua reazione, ed è assolutamente sconsigliato cercare di rimuovere il nido da soli, con metodi "artigianali".

Nel nostro paese, del resto, vivono da sempre – anche in città – numerose specie di vespe, incluso il comune calabrone (Vespa crabro), che essendo la specie di vespide più grossa d'Europa raggiunge dimensioni ben maggiori delle vespe orientali. Può capitare che alcune di queste specie nidifichino in casa, ma non c'è alcun bisogno di generare panico e terrore. La cosa migliore da fare per la propria sicurezza è contattare le autorità e segnalare la presenza del nido. In caso di puntura, invece, è bene monitorare attentamente la persona punta per l'eventuale insorgere di sintomi da reazione allergica, che sono solitamente gonfiore di occhi, labbra e viso, difficoltà nella deglutizione e respiratoria, sensazione di soffocamento. In questi casi è necessario andare subito in pronto soccorso per le cure mediche.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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