Il Comune di Nichelino sarà il primo in Piemonte a vietare di tenere i cani legati alla catena. Così ha stabilito il consiglio comunale che durante l’ultima seduta ha votato la modifica al regolamento promossa dall’assessore con delega alle Politiche Animaliste, Fiodor Verzola.
I pet mate, quindi, non potranno limitare in modo forzato i movimenti dei cani: si rischia una sanzione amministrativa e si può arrivare fino al sequestro dell’animale. La scelta del Comune di Nichelino è un passo avanti in difesa degli animali, il tutto in attesa che la Regione intervenga per uniformare le misure in materia estendendole a tutto il territorio piemontese.
«Un atto di civiltà volto a tutelare gli animali che, ancora oggi, a causa di regolamenti troppo debili o facilmente interpretabili uniti ad atteggiamenti legati alla piaga dell’ignoranza cinofila, sono costretti a passare la vita incatenati – commenta l’assessore Verzola – consentire di detenere animali in quel modo è negare non soltanto le nostre battaglie, ma anche le cinque libertà sul benessere degli animali disciplinate dell’Unione Europea». Poi l’attacco a Regione Piemonte: «È inspiegabilmente indietro su questo tema, si deve assumere le proprie responsabilità prendendo una posizione netta e chiara sulla questione dei cani alla catena».
In Italia, purtroppo, capita ancora di frequente di imbattersi in cani legati alla catena per giorni interi, e a oggi non esiste alcuna legge nazionale, applicabile su tutto il territorio, che vieti questa pratica. Sono quindi i Comuni e le Regioni a doversi fare carico di regolamentarla, con provvedimenti ad hoc (che si tratti di modifiche al regolamento sul benessere animale o di ordinanze specifiche) che stabiliscano il divieto. Negli ultimi tempi sono state sempre di più le amministrazioni a muoversi in questa direzione, e il Comune di Nichelino, come detto, è il primo piemontese a farlo. A livello regionale sono state invece Campania, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Lombardia, Veneto e Lazio.