Un evento eccezionale si è verificato all’aeroporto di Genova dove un giovanissimo nibbio bruno provava a "prendere il volo" sulle piste di atterraggio. Fortunatamente l'animale è stato salvato dai volontari dell'Enpa di Genova ma il ritrovamento ha comunque destato molta sorpresa dato che è una specie che si trova in Liguria solo di passaggio durante la migrazione e non è comune avvistarla in questa regione.
Gli attivisti che lo hanno recuperato infatti hanno spiegato che il giovane rapace potrebbe essersi allontanato dal suo nido, situato probabilmente molto più in alto, e aver planato fino a raggiungere la zona dell’aeroporto. La provenienza esatta dell’animale rimane incerta, ma è chiaro che il suo incontro con l’ambiente urbano è stato decisamente inaspettato.
Il nibbio bruno è un uccello rapace appartenente alla famiglia degli Accipitridi, noto per le sue lunghe ali e la coda biforcuta. Si tratta di una specie migratrice che attraversa l’Italia durante i suoi spostamenti stagionali. Tuttavia, la Liguria non rappresenta una regione di nidificazione per questa specie, rendendo il suo ritrovamento un evento fuori dal comune. L’ipotesi più probabile, avanzata dagli esperti, è che il giovane esemplare, ancora inesperto nel volo, si sia allontanato accidentalmente dalla sua zona di nascita, situata lontano rispetto al punto in cui è stato rinvenuto.
Dopo essere stato recuperato dalle piste dell’aeroporto, il nibbio bruno è stato trasportato dai volontari dell’Enpa al Cras (Centro Recupero Animali Selvatici) per ricevere le cure necessarie. Al suo arrivo, è stato sottoposto a una visita approfondita, che ne ha rivelato la giovane età. Il suo piumaggio era ancora in fase di crescita, e la sua muscolatura non era sufficientemente sviluppata per sostenere voli prolungati e grandi distanze. Inoltre, il rapace era infestato da ectoparassiti, pidocchi degli uccelli che si nutrono di frammenti di pelle e piume. Fortunatamente, i veterinari del Cras hanno prontamente trattato il giovane nibbio con farmaci mirati per debellare i parassiti e avviare il processo di recupero.
Essendo ancora alle prime armi con il volo, il giovane rapace resterà al Cras per il tempo necessario a riprendersi completamente. Gli operatori monitoreranno attentamente il suo peso e le sue condizioni fisiche, finché non sarà pronto per essere trasferito in una voliera esterna. Qui, il nibbio potrà esercitarsi nel volo e prepararsi per le future migrazioni a cui è destinato. Solo quando avrà acquisito sufficiente forza e resistenza, sarà rilasciato in natura per tornare a solcare i cieli, si spera lontano dagli aerei.