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8 Novembre 2023
11:23

Nettuno: uccise da un predatore Blanco e Creolina, le mascotte del laghetto Granieri

I due animali sono stati trovati senza vita nei pressi dell'area in cui vivevano, abituati alla presenza umana. Inizialmente si è pensato che a ucciderle fosse stato qualcuno che imbracciava un fucile.

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Non uccise a colpi di arma da fuoco, ma attaccate da un animale. Sono morte così Blanco e Creolina, le due caprette diventate le mascotte del laghetto Granieri, oasi naturale che si trova all’interno del bosco di Foglino, a qualche chilometro dal litorale laziale.

A denunciare l’accaduto, diffondendo inizialmente la notizie che le caprette erano state uccise da qualcuno che aveva rivolto contro di loro un fucile da caccia, è stato il gestore dell’area ristoro del laghetto, dove appunto Blanco, maschio di colore bianco, e Creolina, femmina nera e marrone, vivevano abituati alla presenza umana. Amatissime dai bambini, le due caprette erano conosciute dai frequentatori abituali del laghetto, che alla notizia della loro morte si sono immediatamente mobilitate chiedendo indagini approfondite sull’accaduto.

Alla fine sono stati proprio gli umani di riferimento di Blanco e Creolina a fornire una spiegazione più aggiornata: «All’inizio, per un'errore di valutazione sulle ferite riportate, è stato erroneamente pensato che fossero stati esplosi colpi di un fucile da caccia – hanno voluto scrivere sui social – Il suggerimento di un presunto esperto cacciatore ci ha indotto ingannandoci a pensare quanto accaduto. Ora ci teniamo a scusarci e chiarire: non sono colpi di un fucile da caccia. Dall'accertamento approfondito è stato riscontrato che è stato un animale che le avrebbe aggredite uccidendole. Chiediamo comprensione e ci scusiamo di nuovo con tutti».

Blanco e Creolina sono state dunque attaccate da un animale, non è chiaro se un cane libero o un altro tipo di predatore, forse un lupo. La presenza di lupi sul litorale laziale è infatti ormai ampiamente accertata, e non è escluso che un esemplare in dispersione possa essersi addentrato nel bosco del Foglino individuando le capre e attaccandole. Quanto inizialmente denunciato, però, ha riportato alla mente il terribile episodio di Anagni, l’uccisione a calci e pugni di una capretta in un agriturismo da parte di un gruppo di ragazzi che hanno ripreso l’intera, atroce scena con lo smartphone, tra incitamenti e risate.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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