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10 Ottobre 2022
18:05

Nessun abbattimento alla Sfattoria degli Ultimi: gli animali sono salvi

Non ci sarà nessun abbattimento alla Sfattoria degli Ultimi: gli animali sono salvi. È la decisione definitiva dei giudici del Tar del Lazio.

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sfattoria

Non ci sarà nessun abbattimento alla Sfattoria degli Ultimi: gli animali sono salvi. È la decisione dei giudici del Tar del Lazio dopo quattro mesi di incertezza.

«Sono felicissima. Grazie a Kodami e a tutte le persone che ci sono state vicine – dichiara a Kodami la fondatrice della Sfattoria, Paola SamaritaniÈ la vittoria dell'Italia intera per i diritti degli animali. Questa vittoria è la prova che insieme si può fare tutto. Con questa sentenza i magistrati hanno scritto la più bella pagina dell'animalismo nel nostro paese».

La fondatrice del rifugio a Nord di Roma ha vinto il ricorso presentato dopo aver ricevuto dall'Asl una notifica di abbattimento per i 140 animali ospiti del suo rifugio. Solo due di questi avrebbero potuto salvarsi, secondo il personale dell'azienda sanitaria locale. Una scelta impensabile per Samaritani e i volontari che da un anno e mezzo si adoperano per gli animali, domestici e selvatici, salvati dallo sfruttamento umano.

Il lavoro, però, è solo all'inizio, conferma Samaritani: «È solo il primo passo per poter avere giustizia per umani e animali. Noi continueremo la nostra lotta perché non basta aver salvato i nostri animali, dobbiamo salvare tutti quelli che ancora rischiano la vita. Basta morte, vogliamo la vita».

L'udienza decisiva al Tar doveva esserci una settimana fa, ma i giudici hanno deciso di riservarsi più tempo prima della pronuncia ufficiale e definitiva, arrivata oggi. La notizia è stata accolta con entusiasmo da tutti i volontari che si sono adoperati per cinghiali, maiali ed ibridi della Sfattoria.

Un impegno che Kodami ha documentato con un video reportage che ha raccontato alcuni dei momenti più intensi del presidio alla Sfattoria che ha richiamato centinaia di persone da tutta Italia.

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Il ricorso presentato da Samaritani è stato rafforzato anche da un'azione ad adiuvandum da parte di alcune delle maggiori associazioni animaliste italiane: Lndc Animal Protection, Oipa, Enpa, Leal, Leidaa e TDA. Dopo il rigetto quasi immediato del primo ricorso straordinario, è stato il ricorso ordinario a cambiare le sorti degli animali.

«Siamo felici e soddisfatti di aver dato il nostro contributo a quella che è e rimane una grande battaglia per la vita – commenta a Kodami Michele Pezone, avvocato dello sportello legale della Lndc – La sentenza conta in tutto 50 pagine, è quindi molto strutturata. Fa importanti riferimenti sia all'articolo 9 delle costituzione, che ha introdotto la tutela di animali e ambiente tra i nostri valori fondamentali, e anche al Trattato di Lisbona, che qui ha avuto una piena attuazione nel riconoscimento degli animali come soggetti di diritto. È un provvedimento storico di cui le amministrazioni dovranno tenere conto».

Anche l'avvocato del ricorso ad adiuvandum, Giuseppe Calamo, ha messo in luce gli aspetti pionieristici della sentenza emessa dal Tribunale amministrativo: «È una sentenza di grande rilevanza, costituzionale ed europea, che dovrebbe indurre le amministrazioni pubbliche a considerare con la dovuta attenzione i provvedimenti che riguardano gli animali». L'abbattimento dei circa 140 suidi è stato annullato «in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione». Lo stesso vale per il parere del Ministero della Salute e del Commissario straordinario alla peste suina africana.

Nella sentenza del Tar, infatti, si legge che «il parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12 agosto 2022 non è supportato da un’adeguata istruttoria e non è correttamente motivato». E ancora «l’ordine di abbattimento impugnato deve essere annullato in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione sotto il profilo indicato; e analogamente è a dirsi quanto al parere del Ministero della salute e del Commissario straordinario del 12 agosto 2022».

«Una sentenza, quella del Tar che assicura la salvezza ai suidi che alla Sfattoria hanno trovato una vita libera dallo sfruttamento e dalla sofferenza – ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav – Questa vicenda mostra ancora una volta la necessità di riconoscere il ruolo dei rifugi e dei santuari, che non sono stabilimenti zootecnici e non devono, dunque, sottostare agli ordini di abbattimenti, come in questo caso, visto che agli animali viene garantita una vita e non lo sfruttamento per la produzione».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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