Il mondo intero è in apprensione per ciò che sta succedendo in Ucraina e tutti, a gran voce, chiedono che torni presto la pace. In questi giorni le manifestazione contro la guerra stanno colorando di giallo e azzurro le piazze e le strade di tutta Italia e anche Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, ha urlato il suo grido per la pace con un manifestante d'eccezione: il cane libero Nerone.
D'altronde Nerone era già stato eletto simbolicamente "Sindaco della città" ed è sempre stato presente a tutte le manifestazioni pubbliche, nonostante gli acciacchi dovuti all'età. Immortalato dalle foto del cittadino Frank Cava, il cane simbolo della libertà è diventato così anche ambasciatore per la pace.
Nerone è un cagnone di 20 anni, abbandonato quando aveva solo sei mesi e da quel momento è diventato una vera e propria bandiera nel Comune campano, dove è amato e conosciuto da praticamente tutti. Nerone adora infatti girare tra le piazze e incontrare i residenti, ormai diventati suoi amici.
Seguito e accudito dai volontari dell'ADDA (Associazione per la Difesa dei Diritti degli Animali), l'associazione che da oltre 30 anni opera sul territorio per la salvaguardia e la tutela dei cani e dei gatti randagi, da ottobre 2021 ha però un nuovo affidatario individuato dall'amministrazione comunale. Nel 2020 gli è stato inoltre diagnosticato un cancro alle gengive che lo ha costretto per un po' a vivere in casa, ma grazie all'impegno delle persone che lo hanno sempre accudito è tornato presto libero.
Quello dei cani liberi è un fenomeno complesso e che non riguarda tutti i randagi. I cani come Nerone, che vivono stabilmente all'interno di una comunità, sono chiamati cani di quartiere e sono legalmente intestati al Sindaco, quello vero, che può però disporre deleghe e affidi in autonomia.
I cani che vivono in armonia con la comunità e col territorio non possono condurre una vita casalinga e perciò gli viene riconosciuto il diritto di essere un animale libero. Nelle regioni come la Campania ciò è possibile grazie a una legge regionale (Legge 3 del 2019) che riconosce i cani liberi di quartiere e affida ai Comuni il modo in cui stabilire le condizioni di accudimento.
Quando un'associazione o qualche cittadino fa richiesta all'amministrazione, dopo aver accertato che sussistano i requisiti, la stessa provvederà a censire il cane, sterilizzarlo e legittimare la sua presenza su quel territorio. Questi cani, dunque, non sono mai abbandonati a loro stessi, ma ci sarà sempre qualcuno che ne monitorerà la presenza, lo stato di salute e le sue condizioni di benessere.
Foto di copertina: Facebook Frank Cava