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19 Agosto 2023
8:19

Nerino, il cane libero di Modica in canile per un ringhio. l’Asp: «Non può tornare in libertà»

Nerino, cane di quartiere a Modica, in Sicilia, non potrà tornare libero. La «sentenza» è arrivata dall’Asp e a renderla nota è stata la Sindaca Maria Monisteri. Gli attivisti animalisti e molti cittadini continuano però a chiedere che Nerino venga liberato al più presto.

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È trascorso circa un mese da quando su Kodami vi abbiamo raccontato della storia di Nerino, il cane libero di Modica accalappiato per colpa di un ringhio. Nerino è stato catturato all'improvviso e portato via dal suo amato quartiere Sant'Andrea in seguito ad una segnalazione.

Da quel momento, la vita del povero cane ha subito una trasformazione radicale: è passato da un’esistenza trascorsa libera per dieci anni con la sua compagna Bianca, al canile, un luogo di privazione fisica e psicologica, particolarmente angosciante per un animale che ha sempre vissuto in libertà. Una voglia di vivere che neanche la recente amputazione di una zampa a causa di un tumore era riuscita a fermare.

A tenere accesa la speranza dei volontari che lo conoscono e che da anni si occupano di lui era la possibilità che fosse reimmesso sul territorio dopo la valutazione dell'autorità sanitaria. Una speranza che si è rivelata vana. Ora per Nerino non sembra esserci più alcuna possibilità di ritornare nel suo quartiere: lì dove è nato e cresciuto, accudito e monitorato dai volontari, insieme all'amica di sempre Bianca.

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La «sentenza», così l’hanno definita le persone che vogliono Nerino libero, è arrivata dall’Asp ed è stata resa nota dalla sindaca di Modica, Maria Monisteri, che ne ha dato comunicazione attraverso i canali social.

«Ho ricevuto comunicazione dall’Autorità Veterinaria Provinciale su Nerino e il suo futuro. Le informazioni sul suo stato di salute sono confortanti ed è un’ottima notizia. I servizi veterinari dall’ASP7, altresì, mi informano per iscritto, che Nerino non potrà essere "cane di quartiere", con motivazioni di cui prendo atto, nel rispetto della legge – ha dichiarato la Prima Cittadina –  Testualmente, tra l’altro, l’ASP7, Dipartimento di prevenzione veterinaria, scrive che “residenti del luogo dove Nerino è solito stazionare (traversa di via Sant’Andrea) riferiscono di comportamenti dell’animale che possono arrecare disturbo alla circolazione stradale ed hanno confermato il manifestarsi di atteggiamenti aggressivi diretti a ragazzini e talvolta anche a persone adulte”. Dai servizi veterinari dell’ASP7 mi hanno anche comunicato che Nerino può essere adottato e uscire così dal canile dove è stato protetto e curato, ritrovando la sua libertà. Ho già ricevuto una precisa disponibilità in tal senso da chi mostra tanto affetto nei suoi confronti».

Gli attivisti "Troglodita Tribe", insieme a numerosi cittadini e all'educatrice cinofila Serena Augello, già ai tempi dell’accalappiamento si erano immediatamente schierati a favore della libertà di Nerino, insistendo affinché venisse liberato al più presto. Dall'altra parte, c'erano la sindaca Monisteri, che si era adoperata per il ritorno del cane al canile di Modica anziché a quello di Regalbuto, dove era stato inizialmente condotto, i primi pareri dei veterinari che descrivevano il cane come "di indole docile" e la lunga e noiosa burocrazia che ha richiesto un mese di attesa prima che giungesse la risposta dell'Asp.

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Nelle settimane precedenti, in attesa che arrivasse il parere dell’Asp, erano circolate voci riguardo alla possibilità di adottare Nerino, tuttavia sia l'educatrice che gli attivisti avevano sottolineato che l'opzione dell'adozione avrebbe potuto rivelarsi fallimentare, in quanto non avrebbe tenuto conto delle esigenze individuali dell'animale. È importante anche notare che il recente episodio in cui Nerino è stato catturato e separato forzatamente dalla sua compagna Bianca ha già arrecato sofferenza a entrambi gli amici a quattro zampe. I due vivevano in simbiosi, erano l’uno il punto di riferimento dell’altro e una potenziale adozione avrebbe vanificato la preziosa opportunità di riunirli, compromettendo ulteriormente il loro benessere emotivo.

«Sono andata a trovare Nerino qualche giorno fa in canile e sono uscita da lì con un magone in gola. Nerino aveva la testa bassa, era assente, aveva perso quella luce negli occhi che fino a qualche giorno prima invece brillavano tra le strade di Modica. Anche Bianca è molto triste e cerca ancora insistentemente il suo amico – racconta a Kodami Serena Augello – Adesso un parere di una non meglio specificata ASP ha detto no alla sua reimmissione in territorio. Chi si è occupato di redigere questa dichiarazione? È stato un veterinario comportamentalista che ha tenuto conto anche della psiche del cane? Chiediamo che a queste nostre domande venga data risposta e che in primis venga data a Nerino che ancora aspetta di capire perché gli è stata sottratta la cosa più preziosa che aveva: la sua libertà».

Nerino è un adulto energico e dinamico a cui neppure l’amputazione della zampa posteriore aveva tolto vitalità. Il cane infatti qualche mese prima aveva subito un delicato intervento per l’asportazione di un tumore e proprio in quell’occasione, durante la degenza in ambulatorio, aveva dimostrato tutta la sua voglia di indipendenza e libertà. La veterinaria Gianna Di Raimondo, che si era occupata della degenza del post operazione, aveva dichiarato che: «Durante i momenti trascorsi dapprima in ambulatorio e poi presso la mia abitazione, Nerino ha distrutto vari oggetti: l'animale manifestava disagio a stare in un ambiente chiuso, che non era casa sua».

Durante questo mese, in attesa dell'arrivo del parere dell'Asp, le persone che si battono per la libertà di Nerino hanno organizzato incontri, manifestazioni, dirette social e convegni, con l’obiettivo di ottenere una risposta positiva riguardo al ritorno di Nerino tra le strade di Modica. Anche diverse pagine social si sono unite alla causa: tra queste spicca la pagina Facebook “Jack, le avventure di un cane di quartiere”che ha condiviso un’immagine del cane libero di Trecastagni su un cartello recante un messaggio chiaro: «Nerino libero! Giù le mani dal cane di quartiere!».

«Abbiamo lo strano sentore che ultimamente la figura dei cani di quartiere sia profondamente minacciata da segnalazioni infondate e da una non conoscenza delle loro caratteristiche – avevano dichiarato a Kodami Augello e i “Troglodita Tribe” – i cani di quartiere sono preziosi ed è dovere di tutta la comunità tutelarne l’esistenza, assicurando loro la dignità di vivere come meglio credono».

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Nel frattempo, sembra che non ci siano più prospettive per Nerino di tornare dalla sua Bianca in strada, nel suo posto del cuore. Tuttavia le sue tutor, insieme agli attivisti per i diritti degli animali e numerosi cittadini, non perdono le speranze e vogliono proseguire con determinazione nella battaglia per restituire la libertà al cagnone nero del quartiere Sant'Andrea.

Questo impegno è evidente anche nei commenti che si leggono sotto il post della Sindaca che ha reso noto il parere Asp, dove gli utenti scrivono: «È ingiusto che l'intolleranza di qualcuno debba essere una condanna per un individuo che vive su quel territorio da 10 anni», scrive Giorgia; «Cioè un gruppo di persone dicono che NERINO ha comportamenti aggressivi e i medici veterinari dell’asp fanno riferimento a queste voci per dare un verdetto??? Non dovrebbe esprimersi un veterinario comportamentale o meglio ancora un istruttore cinofilo??? Mi chiedo quali reali interessi ci siano per non reimmettere Nerino. A chi realmente da fastidio???», continua Licia; «Vogliamo i verbali dei medici con le denunce di aggressione!!!».

E ancora:  «Dobbiamo purtroppo sottostare a questa decisione ma dire che Nerino sia aggressivo questo proprio non può passare…. Ho solo un rammarico di non aver girato per un anno intero dei video dove tutti i mezzogiorni Nerino aspettava i ragazzi all'uscita di scuola esattamente in corso Garibaldi visto con i miei stessi occhi. Nerino era sempre in mezzo ai ragazzi. Che non vogliamo assumerci delle responsabilità ci può stare ma infangare chi non ha voce questo mi dispiace ma non posso permetterlo!!!! Oggi con questa decisione perdiamo un po' tutti. Mi dispiace dirlo ma sono sempre più convinta che come si dice qui a Modica…. U primu ca si Susi a matina cumanna!!!!  [n.d.r. "il primo che si alza, comanda]. Cordiali saluti».

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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