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28 Febbraio 2023
14:00

Nematomorfi, i vermi che manipolano gli insetti

I nematomorfi sono uno dei phylum animali meno conosciuti dalla scienza. Questi vermi dal corpo filamentoso vivono in ambiente acquatico o nei fluidi corporei delle specie che parassitano e sono protagonisti di una delle scene più raccapriccianti che è possibile vedere in natura.

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I nematomorfi sono tra i phylum animali più misteriosi e meno studiati della zoologia. Sono degli animali pseudocelomati, ovvero presentano una cavità posta tra il canale digerente e la superficie del corpo che è simile al celoma, la cavità del corpo in cui sono presenti gli organi di altri animali, come i molluschi, gli artropodi o i mammiferi.

Presentano un corpo filamentoso, simile a un piccolo tubicino o a un capello, e non presentano segmentazione a differenza di altri "vermi" più conosciuti, come gli anellidi di cui fanno parte i lombrichi. Non è un phylum molto numeroso: presenta infatti solo 320 specie ufficialmente riconosciute, per quanto probabilmente molte altre non siano state ancora scoperte. Le loro dimensioni variano molto e alcune specie possono raggiungere anche i 3 m di lunghezza con un diametro di 3 mm.

È difficile rendersi conto delle proporzioni di questi animali poiché si trovano spesso raggomitolati e non a caso il loro nome scientifico, che viene dal greco "nema" ovvero "filo" e "morpha" che vuol dire "forma", indica proprio il fatto che somigliano a dei capelli.

Caratteristiche dei vermi nematomorfi

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I nematomorfi si incistano all’interno di diversi ospiti a livello di larva, per poi uccidere al momento in cui diventano adulti. 

Questo Phylum è stato considerato per molto tempo parte del gruppo dei nematodi, visto che condividono con essi alcune strutture di base, come la cuticula, ovvero una membrana protettiva esterna spesso idrofobica, una muscolatura esclusivamente longitudinale e un sistema nervoso molto semplice. Considerando però gli studi sulla biologia dello sviluppo dei nematomorfi, gli scienziati hanno preferito separare questi due gruppi animali, poiché presentano larve molto diverse.

In particolare, quelle dei nematomorfi sono caratterizzate per essere parassiti obbligati di un gran numero di specie. In media, questi animali sono lunghi poco meno di un metro, anche se è possibile osservare specie molto più piccole, come quelle che parassitano gli insetti.

Il loro sistema digerente è il più semplice all'interno del panorama degli invertebrati, risultando quasi assente. La bocca è direttamente connessa alla faringe ed è composta da un sottile strato di cellule, che costituisce però un a superficie abbastanza solita. Non hanno uno stomaco e per l'intera lunghezza di un esemplare è presente un intestino che assorbe le sostanze nutritive, che però non sbocca in un ano. Anche se strano, hanno però a disposizione una cloaca, un'apertura unica dove sono presenti sia gli organi riproduttivi che la fine dell'apparato escretore. Inoltre, le forme giovanili o ancora incistate assorbono i nutrienti direttamente dal corpo del loro ospite, attraverso la loro stessa superficie.

I nematomorfi non hanno cuore né sistema respiratorio e neppure un vero e proprio organo di senso simile per concetto a quello degli altri animali, al di fuori del tatto. Per ossigenare le loro cellule in pratica assorbono i gas tramite la pelle.

Alcuni stadi giovanili possono presentare però dei pericolosi uncini che vengono utilizzati per scarificare e penetrare all'interno della carne dei loro ospiti, con gravi conseguenze per l'organismo parassitato. Dopo aver compiuto questo lavoro, di solito si incistano e rimangono silenti, assorbendo i nutrienti e crescendo lentamente. Giunti però a maturità, fuoriescono dal corpo dell'animale, uccidendolo nella maggioranza dei casi.

Dove vivono i nematomorfi

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Questa tipologia di vermi molto semplici è abituata a vivere nell‘ambiente acquatico e all'interno del corpo e dei fluidi delle specie che riescono a parassitare. Questo perché essendo animali molto semplici, non riuscirebbero ad estrarre sufficiente ossigeno da un mezzo più secco come l'aria, mentre l'acqua li aiuta a mantenere una superficie umida che gli garantisce di respirare senza rischiare l'asfissia o la disidratazione. Se considerate questo un problema non così gravoso, sappiate che in verità anche gli esseri umani dispongono di alveoli polmonari lubrificati per la stessa identica ragione. Senza umidità, nessun polmone terrestre riuscirebbe a estrarre l'ossigeno dall'aria.

Sono inoltre animali con sessi separati a fecondazione interna e quindi divenuti adulti cercano di raggiungere l'acqua anche per accoppiarsi. L'acqua infatti gli permette di muoversi più velocemente rispetto alla terra ferma e quando i maschi incontrano una femmina, svuotano le loro cellule sessuali maschili al suo interno in una sorta di sacca connessa al mondo esterno. Dopo 2-4 settimane le femmine depongono le uova, da cui escono le larve che cercano subito qualche ospite da parassitare.

Per via delle loro basse richieste di nutrienti e alla loro efficiente capacità di eliminare i sali in eccesso, tramite la semplice osmosi, i nematomorfi possono sopravvivere sia in acqua di mare che in acqua dolce, arrivando persino ad infestare alcuni gabinetti delle case grazie alle loro larve. In particolar modo, spesso compaiono all'interno dei canali di scolo dei water, fuoruscendo dai tubi a becco d'anatra.

Sono animali cosmopoliti e possono anche essere presenti al livello del suolo. Spesso i nematomorfi, infatti, sono osservabili nelle pozze d'acqua abbandonate o sotto i vasi ricchi di nutrienti che ospitano piante da fiore. Il dilagare di questi animali all'interno delle città recentemente è stato proprio spiegato con l'orticoltura e la selvicoltura. Le cisti di questi animali infatti vengono trasportate primariamente con i loro ospiti presenti all'interno dei vasi o con il suolo.

Se trovate perciò un nematomorfo nelle piante del vostro terrazzo o nell'acqua del water non preoccupatevi. Sono solo degli animali che stanno esplorando l'ambiente messo loro a disposizione dalla civiltà.

I vermi nematomorfi sono pericolosi?

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Un grillo che è caduto vittima del nematomorfo Gordius robustus 

I vermi nematomorfi fortunatamente non sono pericolosi per l'uomo. La maggioranza delle specie infatti non influenza la nostra specie che però può essere vittima di alcuni loro pericolosi parenti come gli Anchilostomi, nematodi che possono risultare anche letali se infestano un organismo. Tra gli anchilostomi più temuti ci sono le filarie che causano malattie deformanti e invalidanti come l'elefantiasi.

I nematomorfi invece non sono conosciuti per essere nostri parassiti e al massimo possono farci prendere un bello spavento se li troviamo in piscina o nella tazza del bagno.

I nematomorfi sono però estremamente letali per gli invertebrati. Risultano avere infatti la capacità di controllare l'organismo che parassitano – in maniera simile al fungo Cordyceps protagonista della serie The last of Us – e di spingerli, una volta maturi, a suicidarsi tramite affogamento. Per esempio, in Giappone esistono delle specie di grilli particolarmente colpiti da questi parassiti, che vengono indotti dal verme a gettarsi in acqua, affinché questo possa letteralmente "scoppiare" all'interno del corpo dell'animale e spingersi lontano per riprodursi con le femmine.

La cosa davvero impressionante è che questa esplosione il più delle volte avviene al livello dell'apertura anale del grillo, lasciando quindi l'insetto agonizzante ma ancora cosciente. Tale comportamento ha spinto moltissimi scienziati a studiare la biologia di questo parassita, per capire se questo fenomeno fosse casuale o un evento presente solo in alcune specie.

Il "controllo mentale" di questi nematomorfi nei confronti degli insetti è stato comunque provato scientificamente. Gli scienziati hanno infatti notato come in alcuni casi per quanto il parassita fosse fuoriuscito dai grilli, una volta fuori dall’acqua questi ultimi erano indotti a saltare nuovamente dentro alle vasche messe a disposizione dai ricercatori. Questo perché le sostanze psicoattive prodotte dai nematomorfi erano ancora in grado d'interferire con i neurotrasmettitori degli insetti.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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