Britney Spears ha qualcuno di nuovo da amare e non è il fidanzato, o meglio non solo. Dopo la lunga battaglia legale contro il padre, conclusa con l'uscita di scena di quest'ultimo dalla gestione della tutela legale della figlia, la pop star può concedersi finalmente un attimo di pace. Ad aiutarla il suo compagno, il cantante Sam Asghari, che le ha regalato un cucciolo di Dobermann.
E come per ogni celebrities che si rispetti, l’annuncio dell'arrivo anche il fidanzato di Britney lo ha fatto su Instagram con un post: «Ho sorpreso la mia fidanzata con un nuovo membro della famiglia ❤️ Porsha #doberman #homesecurity» scrive il ragazzo, aggiungendo un video in cui spiega il motivo di questo regalo: amare Britney «incondizionatamente» e proteggerla «da chiunque ti venga intorno con cattive intenzioni».
Chiaramente non c’è voluto molto perché, una volta condiviso, i fan inondassero i commenti con parole amorevoli sia verso quel gesto romantico che per la dolcezza del cane.
Britney e quella denuncia per maltrattamento di animali
Ad agosto, Spears ha avuto una bruttissima esperienza con i suoi due cani, che si è conclusa però positivamente. La governante l’aveva denunciata per maltrattamenti nei loro confronti. Secondo quanto riportato dai media, infatti, le vennero portati via d’urgenza per essere affidati alle cure di un veterinario date le loro condizioni molto gravi.
Oltre alla battaglia legale, però, la popstar ha dovuto combattere anche con la dogsitter, la quale una volta recuperati i cani, vista la preoccupazione del veterinario, li aveva portati in canile anziché a casa.
Nonostante i sospetti e gli scontri con la governante e la dogsitter, la popstar di Toxic è stata scagionata dal tribunale ed è riuscita a riavere con sé i suoi cani. L’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Ventura, infatti, aveva emesso un comunicato stampa in cui affermava che un supervisore dell'"unità reati minori" «aveva esaminato a fondo il caso e quindi rifiutato di sporgere denuncia sulla base di prove insufficienti relativamente alla dimostrazione che si fosse verificato un crimine».