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Kodami Call
rubrica
17 Gennaio 2023
17:01

Nella realtà è possibile un’epidemia fungina come in The Last of Us?

La nuova serie di HBO “The Last of Us” sta ripresentando al grande pubblico la questione che già era balzata agli onori delle cronache con l'uscita del videogioco. I funghi possono costituire una vera minaccia per l'umanità, provocando una pandemia?

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La serie tv "The last of Us" è probabilmente una delle produzioni tratte da un videogioco più attese della storia della televisione. Dalle lavorazioni travagliate nella realizzazione del prodotto televisivo, ora che finalmente la serie ha cominciato ad essere disponibile agli spettatori su Sky, è molto probabile che nuovi neofiti si ritroveranno  presto ad appassionarsi alle vicende di Ellie e Joel, immergendosi in uno dei mondi più oscuri e realistici che la storia dell'opere d'intrattenimento abbia mai messo in atto.

Gli spettatori potrebbero chiedersi, scoprendo la trama e appassionandosi alla trama, quanto sia scientificamente accurato ciò che è stato inserito nella serie riguardo alla pandemia fungina che fa da sfondo all'avventura. Ciò che infatti distingue la trama da tutte le altre produzioni a tema zombie è che i nemici presenti nel gioco (e ora nella serie) non sono delle semplici pedine da superare a colpi di accetta ma hanno le fattezze e le caratteristiche di persone colpite da una malattia biologicamente possibile che prende spunto da un fungo realmente esistente nel mondo reale.

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Quanto però è realmente probabile la diffusione di una pandemia fungina come quella di The last of Us e da quale intuizione deriva? Ha, soprattutto, un fondamento scientifico?

Il Cordyceps nel mondo reale

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La malattia immaginata in "The last of Us" è trasmessa da un fungo, ben noto ai naturalisti, noto alla scienza come Cordyceps. 

Il Cordyceps è un ascomicete che ha la capacità di "infettare" alcuni animali – principalmente insetti – per garantirsi maggiori possibilità di riproduzione. Infatti le spore quando vengono in contatto col corpo della vittima germinano e penetrano in profondità all'interno nell'ospite, anche quando è presente allo stadio di larva.

Quando il fungo attacca la superficie di un animale si propaga in tutto il corpo e finisce per entrare, secondo alcuni studiosi, persino in contatto con il sistema nervoso dell'ospite, sostituendosi talvolta anche ad esso e rendendo de facto la vittima una vera e propria marionetta del fungo.

Il parassita fungino spingerebbe l'animale a non cibarsi per giorni, rendendolo un automa, privo di volontà. Dal punto di vista meccanico, il fungo riuscirebbe persino ad entrare all'interno delle cellule nervose del cervello ed è per questo che gli autori del videogioco si sono ispirati ad esso per renderlo un ottimo elemento horror.

Sebbene ancora oggi l'attacco neurale dei parassiti sia solo una supposizione da parte degli studiosi, ciò che è certo è che quando l'infezione nel corpo dell'animale può considerarsi conclusa, in breve tempo il parassita induce l'ospite ad andare verso l'alto, come ad esempio le fronde degli alberi.
Qui il fungo spinge l'animale ad allontanarsi dalle zone d'ombra, dove è anche più conveniente per lui concludere il suo ciclo riproduttivo.

La morte definitiva dell'ospite infatti avviene in modo spettacolare. Il fungo germina su tutta la superficie dell'organismo che ha parassitato, rompendo per esempio con le ife fungine ogni elemento dell'esoscheletro di un insetto. Queste ife liberano a loro volta nuove spore, che anche grazie alla quota raggiunta dall'ospite, si ritrovano libere di diffondersi nella foresta, non limitate dalla presenza oppressiva del suolo. Ciò che rimane invece della vittima del Cordyceps è un guscio vuoto, un animale completamente scarnificato dall'interno che ha dovuto assecondare gli "ordini" impartiti dal fungo, nelle ore antecedenti il decesso.

Dalle supposizioni alla scienza esatta

Vista la pericolosità costituita da questo fungo per gli invertebrati, era dunque molto probabile che qualche sceneggiatore prendesse spunto dalla biologia di questo parassita, a favore di una trama intrigante. Negli anni però la domanda si è fatta sempre più frequente, fra i fan della saga targata Playstation: una potenziale mutazione del Cordyceps in grado di attaccare gli esseri umani  – come nella pandemia immaginata nella serie HBO e dagli sviluppatori di Naughty Dog è possibile?

A smorzare completamente le fantasie orrorifiche dei fan del gioco è arrivata una ricerca svolta da scienziati autorevoli del Washington University di St. Louis. Tale ricerca è stata pubblicata nel 2017 su Proceedings of the National Academy of Science of the United States of America smentisce completamente la possibilità che l’attacco neurale da parte del Cordyceps  possa da una parte davvero sussistere sugli insetti e pone anche una severa battuta d'arresto sulle fascinazioni post apocalittiche che vedono una futura umanità attaccata dal fungo.

Secondo questo studio, il fungo agirebbe infatti soltanto sul tessuto che innerva i muscoli degli insetti, provocando movimenti scomposti ed incontrollati privi di alcun controllo cognitivo. Questo in realtà potrebbe spingere alcuni fan anche a temere ancor di più il parassita, in quanto capace di intrappolare le menti all'interno di un corpo che non si riesce più a controllare. Come sottolineato però dagli stessi scienziati che hanno pubblicato l'articolo è davvero difficile che questo fungo possa attaccare in maniera così intensiva il sistema di altri invertebrati più complessi degli insetti. Da escludere dunque del tutto che possa attaccare gli esseri umani.

Il sistema nervoso di un insetto infatti è molto diverso da quello di noi Sapiens e la complessità del nostro cervello e dello stesso sistema nervoso periferico non possono proprio essere paragonati con quelli degli invertebrati. Inoltre, anche se il Cordyceps dovesse mutare come immaginato in "The last of Us" (evento davvero improbabile), il nostro organismo è già predisposto ad affrontare l'eventuale attacco da parte di una infezione fungina.

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Di infestazioni parassitarie fungine che colpiscono il corpo umano ce ne sono davvero tante (Candida, la Pityriasis versicolor, il prurito del fantino, l'Aspergillus, il criptococco che provoca meningite) e nessuna ha mai devastato l'umanità, provocando una pandemia. Per quanto inoltre alcune infezioni siano deleterie al nostro organismo, nessuna patologia ha avuto ripercussioni simili a quelli immaginate dal gioco e della serie tv. Anche la rabbia, che in tanti prendono come esempio, che spinge le sue vittime ad essere iper aggressive e ad essere apparentemente privi di una coscienza e auto controllo, non presenta invero una condizione così estrema come quella immaginata per la mutazione del Cordyceps.

Infine gli esperti assicurano che immaginare l'arrivo di una mutazione che possa improvvisamente mutare la biologia di una specie, tanto da spingerla a cambiare ospite e ad attaccare organismi molto più complessi come noi esseri umani, è pura fantascienza. Gli agenti patogeni che attaccano l'uomo – anche lo stesso Covid 19 – riescono infatti a farlo solo perché condividono con noi e il resto dei mammiferi milioni di anni di evoluzione.

Lo spillover – ovvero il salto di specie da parte degli agenti patogeni, che l'induce a diffondersi e ad infettare organismi con cui non si era mai interfacciato – in questo caso infatti è strenuamente inverosimile, poiché il Cordyceps si è adattato ad attaccare organismi molto distanti da noi filogeneticamente, che disponiamo anche di tutt'altro sistema immunitario e di altri agenti patogeni che potrebbero reagire alla presenza del Cordyceps, attaccandolo per competizione.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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