Nel 2023 sono stati avvistati 18 nuovi nati di orso bruno marsicano nell'area del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, nell'Area contigua e in alcune aree esterne. La conta cumulativa delle unità famigliari viene svolta annualmente dal Parco attraverso il Personale del Servizio Scientifico del Parco in collaborazione con i Guardiaparco, i Carabinieri Parco e i volontari del Servizio Civile.
Dal 7 aprile fino al 7 settembre, sono stati realizzati 145 turni di osservazioni dirette (mirati o in simultanea da più operatori), per un numero complessivo di 397 ore di appostamento. A queste attività di osservazione si aggiungono quelle di videotrappolaggio, svolte sistematicamente a partire dal 18 febbraio fino al 20 ottobre. Complessivamente sono state attivate 49 fototrappole, di cui 37 all’interno dell’Area Contigua e 12 dislocate in aree immediatamente esterne all’Area Contigua, nell’ambito delle attività della Rete di Monitoraggio Abruzzo e Molise.
Il Parco ha diffuso le immagini di una piccola famiglia. Il video mostra una particolare dinamica del rapporto tra la mamma e i suoi tre cuccioli: uno dei piccoli si muove attaccato al fianco della madre, mentre gli altri due, più irruenti, si abbandonano al gioco azzuffandosi e rincorrendosi. Si tratta di immagini di speranza per tutta la comunità degli orsi marsicani.
Si tratta di pochi fotogrammi sui moltissimi realizzati dalle 49 fototrappole attive, di cui 37 all’interno dell’Area Contigua del Parco e 12 dislocate in aree immediatamente esterne all’Area Contigua, nell’ambito delle attività di monitoraggio. Da maggio a dicembre del 2023, infatti, sono stati realizzati un totale di 111 avvistamenti/filmati di unità familiari associate a piccoli dell’anno nel Pnalm, nell’Area Contigua e nelle zone immediatamente adiacenti.
Sulla base dei dati raccolti, inizialmente era stato conteggiato un numero minimo di 7 femmine di orso bruno marsicano associate a cuccioli dell'anno, per un totale di 16 nuovi orsi nati nel 2023. A questi è stata poi aggiunta una ottava unità famigliare: una femmina con i 2 piccoli dell’anno, osservata nella Riserva Naturale del Monte Genzana.
Purtroppo, però, come spesso accade in natura non tutti i cuccioli sono sopravvissuti. In questo caso si tratta dei piccoli dell'orsa Bambina (F21), che all’inizio della stagione era stata osservata con 3 cuccioli dell’anno, «2 dei quali sono però scomparsi dopo pochi giorni in circostanze e condizioni sconosciute», fa sapere il Parco.
Restano circa 60 individui appartenenti a questa sottospecie di orso, la più rara del mondo, e i piccoli rappresentano la speranza e il futuro. A incrinare la fiducia nell'avvenire di questo patrimonio naturale unico, ci sono gli esseri umani. Nel 2022 il Pnalm aveva festeggiato un anno senza orsi morti, mentre il 2023 sarà ricordato come annus horribilis per l'orso marsicano: a gennaio Juan Carrito è morto dopo essere stato investito sulla Strada Statale 17, la "killer di orsi"; ad agosto è toccato alla madre Amarena, uccisa a fucilate mentre si trovava in un pollaio a San Benedetto dei Marsi.
Queste due morti oltre a rappresentare una sconfitta per tutti sono il segno della dissoluzione di "un modello Abruzzo" per la gestione degli orsi funzionale solo alla contrapposizione con quello trentino, ma che nei fatti si è rivelato poco aderente al vero. Della difficile coesistenza tra persone e orsi abbiamo parlato con cittadini e agricoltori, scoprendo che la percezione di questi grandi carnivori è molto più eterogenea di quanto si creda.
Sono tante le sfide ancora da affrontare per conservare la biodiversità dell'Appennino centrale italiano, di cui il marsicano è sentinella. La speranza è riposta nelle future generazioni, animali e anche umane.