Gli scienziati studiano il canto degli uccelli anche perché è sorprendentemente simile al linguaggio umano: entrambi vengono appresi da giovani, richiedono una complessa coordinazione muscolare e sono controllati da processi e regioni specializzate del cervello che, finora, erano state trovate solamente in tre gruppi di uccelli: passeriformi, pappagalli e colibrì.
Un gruppo di scienziati ha però scoperto che anche nei picchi, che invece di cantare suonano tamburellando col becco sui tronchi, sono presenti regioni nel prosencefalo che finora erano state associate esclusivamente all'apprendimento vocale negli animali e al linguaggio negli esseri umani. "Suonare" col becco, per i picchi, è perciò neurologicamente simile al "cantare" degli uccelli canori. I risultati di questo nuovo studio sono stati pubblicati sulla rivista PLOS Biology.
Per comprendere come si è evoluto l'apprendimento vocale negli uccelli, gli scienziati hanno studiato specifiche regioni del cervello e marcatori genetici finora mai approfonditi in alcuni gruppi, come anatre, fenicotteri, pinguini e, appunto, i picchi. Sorprendentemente, solo in questi ultimi hanno trovato regioni del cervello specializzate nella produzione di parvalbumina, marcatore molecolare associato all'apprendimento vocale e al canto nei passeriformi e negli esseri umani.
Come il canto degli uccelli passeriformi, il tamburellare del picchio – chiamato drumming – viene infatti utilizzato dai maschi per difendere il territorio e attrarre le femmine. Richiede movimenti motori molto rapidi e complessi e deve necessariamente possedere un certo livello di flessibilità e adattabilità quando gli uccelli competono tra loro tamburellando l'uno contro l'altro.
Tuttavia, gli scienziati non avevano ancora dimostrato che il drumming potesse essere un comportamento appreso come il canto, ma questi nuovi risultati sembrano proprio andare in questa direzione. I picchi possiedo una serie di aree cerebrali specializzate che controllano la loro capacità di tamburellare col becco sugli alberi durante le competizioni territoriali. Queste aree sembrano sorprendentemente simili alle parti del cervello che nei passeriformi sono associate all'apprendimento del canto ed è perciò altamente probabile che svolgano un ruolo anche nell'apprendimento del drumming.
Scoprire che la comunicazione non vocale che sia neurologicamente e funzionalmente simile a quella canora, può aiutarci a capire come i sistemi cerebrali che si sono evoluti per specifiche funzioni cambiano nel corso del tempo, svolgendo compiti e ruoli differenti anche se simili, come il cantare e il "suonare". Il cervello dei picchi, che di recente è stato scoperto avere un ruolo importante nell'ammortizzare i colpi, continua quindi a sorprendere, suggerendo che in fondo, che siano il canto o le percussioni, la musica continua ad avere radici (neurologiche) comuni e profonde.