Non sono solo i macelli a uccidere gli animali da allevamento. Secondo un’indagine del Guardian, sono decine di milioni gli individui che, oltre a vivere in condizioni disumane negli allevamenti intensivi, muoiono ancor prima di arrivare alla loro programmata, misera fine.
La morte, infatti, sopraggiunge durante il trasporto come conferma l’analisi dei dati pubblicamente disponibili che mostra numeri allucinanti: circa 20 milioni di polli, 330mila maiali e 166mila bovini ogni anno arrivano già privi di vita nei macelli degli Stati Uniti. E altri 800mila maiali non sono più in grado di camminare una volta giunti.
Le cause della morte, invece, non sono riportate nei registri ufficiali ma veterinari e specialisti del benessere animale hanno dichiarato al quotidiano inglese che, con quasi certa probabilità, sono attribuibili a stress da calore durante i mesi estivi e alle temperature gelide nei mesi invernali. Ulteriori motivazioni includono anche lesioni da scivolamento nelle urine e nel letame, esaurimento, fame e sete.
Ma non solo, perché tra le motivazioni ci sono anche le lunghe distanze che gli animali sono costretti a percorrere e la frequenza del trasporto. Nell’agosto dello scorso anno, racconta sempre il Guardian, venne fermato un camion stipato di maiali che viaggiava da 32 ore senza mai fermarsi. Non certo un'eccezione, visto che sono stati segnalati viaggi ancora più lunghi per quegli animali trasportati attraverso il confine da o verso il Messico e il Canada.
Peraltro tutto ciò avviene contravvenendo all’ordinanza legislativa che disciplina il trasporto degli animali negli Stati Uniti, emanata per la prima volta nel 1873, che stabilisce che gli animali se il viaggio dura più di 28 ore devono essere fatti scendere, devono mangiare e bere e devono riposarsi per cinque ore.
Piper Hoffman, direttore legale dell'ONG Animal Outlook, ha spiegato che la legge originariamente era nata per tutelare gli animali trasportati attraverso la ferrovia e, solo nel 2006, in risposta alle pressioni delle ONG, il governo degli Stati Uniti ha ampliato la legge in modo che possa proteggere anche gli animali trasportati su camion.
Detto questo, però, afferma ancora Hoffman, nonostante le indagini di Animal Outlook effettuate sul trasporto di animali per documentare tutte le violazioni della legge, finora non c’è stata una sola azione penale.
I dati sulla mortalità relativa ai trasporti degli animali pubblicati dal Guardian, sono quelli dell'USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. Numeri che, peraltro, sono stati confermati proprio da un operatore del Dipartimento che ha esaminato l'analisi del Guardian.
I vertici dell’USDA, invece, non hanno voluto rispondere alle richieste di un commento sulla questione dell’elevato numero di morti di animali legate al trasporti.
Dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti è arrivata solo una e-mail sulle accuse di non aver applicato correttamente le norme sul benessere degli animali: «Il procuratore generale statunitense è autorizzato a chiedere sanzioni civili contro qualsiasi trasportatore che violi consapevolmente e volontariamente la legge di 28 ore. Pertanto, qualsiasi ulteriore indagine sull'applicabilità della regola delle 28 ore dovrebbe essere indirizzata al Dipartimento di Giustizia». Interpellato anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, non ha voluto dare nessuna risposta
In Europa non è che le cose vadano meglio, nonostante dal 2005 ci siano le norme che dovrebbero tutelare gli animali durante il trasporto. Ma gli effetti non sono affatto soddisfacenti.
Un’inchiesta del Parlamento europeo ha indagato sulle presunte violazioni delle norme, arrivando alla conclusione che le disposizioni Ue in questo settore non sono sempre rispettate nei Paesi membri e non tengono conto delle diverse esigenze di trasporto degli animali.
Le maggiori violazioni rilevate riguardano gli spazi a disposizione degli animali, il sovraffollamento, la mancanza di acqua e cibo. Ma anche la durata del viaggio che, secondo le regole non dovrebbe superare le 8 ore. E che quando succede, si tratta soltanto di un'eccezione.