Al Bear River State Park, nel sud-ovest del Wyoming, dopo la nascita di quattro nuovi cuccioli di bisonte americano tutti al parco credevano che la stagione riproduttiva fosse ormai finita. Quando però il personale è tornato a controllare i pascoli qualche settimana fa, ha notato una grossa palla di pelo bianco tra i prati: una delle due femmine dal manto bianco ospitate al parco aveva partorito e anche il suo piccolo era candido come lei. Si tratta del primo bisonte bianco nato al parco in ben 32 anni di storia, un evento abbastanza raro reso possibile grazie ad alcune particolari caratteristiche custodite nel DNA della madre chiamata Wyoming Hope.
A differenza di quanto si possa pensare, infatti, i bisonti bianchi del Bear River non sono albini, particolare condizione genetiche estremamente più rara e che impedisce totalmente la produzione di melanina, il pigmento che dà colore alla pelle, alla pelliccia, alla piume o alle squame. Wyoming Hope e suo figlio custodiscono nel loro patrimonio genetico una piccola percentuale di DNA della razza bovina francese Charolaise. Bisonti e bovini domestici, infatti, possono ibridarsi tra loro e sono proprio i geni della razza charolaise, frutto di antichi incroci tra tori e bisonti, a rendere candida la pelliccia di questi animali.
In passato, soprattutto quando i bisonti americani erano ormai a un passo dall'estinzione verso la fine del 1800, nel tentativo di salvarli, gli incroci forzati con i bovini domestici erano la norma. Solitamente i tori maschi domestici venivano incrociati con le femmine di bisonte e solo le figlie femmine nate da questo incrocio erano fertili. Questo "inquinamento" genetico rappresenta in realtà un problema per la conservazione dei bisonti americani in natura, visto che ne minaccia l'integrità del DNA, e si cerca oggi di evitarlo. Cosa che però accade ancora accidentalmente o tra gli animali allevati e non liberi in natura.
La particolarità genetica che rende bianca la pelliccia resta comunque poco comune, anche se non così rara come sono invece i veri bisonti albini. Quelli portatori di questa particolare mutazione sono infatti più o meno uno ogni 10 milioni e venivano perciò considerati sacri da molte tribù di nativi americani. La nascita di un raro bisonte bianco, infatti, era interpretato come un evento di buon auspicio e veniva considerato come un segno di speranza per il futuro.
Il piccolo, nato nelle prime ore del mattino del 16 maggio, per ora sta bene, corre, salta e gira spesso in tondo su stesso, per questo molti al parco lo chiamano affettuosamente "zoomies", come vengono spesso definiti quei comportamenti di corsa, rotazione, salto e rotolamento frenetico che anche cani e gatti spesso mostrano. Ancora non si conosce però se sia maschio o femmina, anche perché per il momento lo staff del parco lo monitora da molto lontano senza avvicinarsi, per lasciarlo tranquillo e non stressarlo inutilmente.
Rispetto agli altri bisonti è però leggermente più piccolo, più o meno la metà della media per la sua età che solitamente si aggira sui 60 chili. Molto probabilmente è dovuto al fatto che sua madre, Wyoming Hope, ha partorito all'età molto precoce di appena due anni – un anno prima della media – e non era quindi ancora completamente sviluppata. Il piccolo bisonte bianco potrà però stare tranquillo, gli animali del Bear River State Park vivono in uno stato di semi-libertà, per cui vengono accuditi e seguiti costantemente.
Da quando è nato, inoltre, le visite al Bear River sono aumentate notevolmente e tutti chiedono a gran voce di poter vedere il raro e piccolo bisonte bianco. Per quanto riguarda il suo vero nome, infine, il parco sta ora raccogliendo le proposte del pubblico e tra quelli più gettonati al momento ci sono Equality, Liberty, Sparky e Pearl.