Il Capo della Procura di Palermo, il magistrato Maurizio De Lucia, ha fatto istanza per raccogliere le adesioni dei Pubblici Ministeri interessati a lavorare a un innovativo organismo dedicato all'indagine e alla persecuzione dei reati legati al maltrattamento e all'uccisione degli animali. Questo nuovo ente, che assumerà la veste di un pool vero e proprio, si propone di rispondere alle crescenti preoccupazioni degli attivisti e dei cittadini riguardo ai recenti episodi di crudeltà nei confronti degli animali, evidenziando la carenza di strumenti e risorse per assicurare la loro tutela.
L'ultimo drammatico evento, che ha sconvolto non solo la comunità di Palermo ma l'intera Italia, ha riguardato la morte Aron, il Pitbull bruciato vivo dopo essere stato legato a un palo. Questo tragico episodio, accompagnato da altre morti di animali inflitte dall’uomo in varie zone dell’Italia, ha messo in luce la carenza nell'ordinamento italiano di strumenti volti non solo a prevenire simili reati, ma soprattutto a sanzionare coloro che, sicuri di poter agire il più delle volte restando impuniti o rischiando pene irrisorie, persistono nella commissione di atti illeciti contro gli animali.
«Le ragioni e le occasioni di tale fenomeno sociale sono le più varie, vuoi per lo sfruttamento della forza animale (è notoria la permanenza di carrozze trainate da cavalli posteggiate nei siti turistici anche nelle ore più calde dei mesi estivi), vuoi per le corse clandestine (quasi sempre notturne) di cavalli, vuoi per i combattimenti clandestini tra cani o altri animali sui quali si innestano le scommesse di certa delinquenza periferica, anche organizzata – scrive il Capo dei PM – A tacere della esistenza di realtà, anche esse clandestine, di macellazione di animali da carne, di commercio di animali da compagnia senza alcun tipo di controllo veterinario e comunque al di fuori delle autorizzazioni di legge, anche in violazione della normativa fiscale».
Il team, che sarà coordinato da 4 magistrati sotto la supervisione del Procuratore Aggiunto Ennio Petrigni, si dedicherà al contrasto dei fenomeni di maltrattamento e uccisione di tutti gli animali. L'attenzione non sarà limitata solo a cani e gatti, ma si estenderà anche ai cavalli, per cui gli attivisti da una decina d’anni a questa parte portano avanti una serie di proteste per l'utilizzo inappropriato delle carrozze che gli animali sono costretti a trascinare per le vie della città, sottoposti a una resistenza fisica e mentale che supera le loro capacità.
Inoltre, si porrà particolare attenzione agli equidi coinvolti in corse clandestine organizzate illegalmente, in cui gli animali sono sfruttati come fonte di profitto senza alcuna preoccupazione per la loro tutela. Il Capo Procuratore ha altresì citato i cosiddetti "animali da macello", ai quali verrà dedicata un'attenzione particolare, con una indagine approfondita delle norme previste per la loro detenzione.
«Da ultimo, – spiega il Capo Procuratore – il recente caso del cane dato alle fiamme in pieno centro cittadino, fatto che ha scosso la sensibilità di moltissime persone ed ha avuto un'eco mediatica molto importante, ha indotto alla riflessione di organizzare un gruppo di lavoro specializzato proprio nelle attività investigative che hanno come primo obiettivo quello della emersione delle condotte criminose, di assicurare alla giustizia i rei, ma anche di organizzare un sistema di confronto positivo nella materia con organismi istituzionali, a iniziare dalla Prefettura e del Garante Regionale dei diritti degli Animali».