Due allevamenti sono stati sequestrati ad Annicco e Pieve d’Olmi, in Lombardia, e ora centinaia di cani cercano una nuova famiglia. A fare scattare l'operazione dei Nas di Cremona è stata la morte improvvisa del titolare di uno dei due allevamenti, deceduto dopo aver contratto la leptospirosi.
La leptospirosi è una malattia infettiva del cane e del gatto che ha ripercussioni anche sulla salute umana, si tratta infatti di una zoonosi. Nel cane si può prevenire attraverso un corretto protocollo vaccinale corretto, ma gli animali delle due strutture lombarde erano sprovvisti di libretto sanitario. Lo conferma a Kodami Elena Castelli, veterinaria e responsabile del canile sanitario di Vaiano Cremasco che ha accolto gli animali provenienti dall'allevamento di Annicco.
«Da noi sono arrivati 92 Husky – conferma Castelli – ma ci sono anche Hakita, Shiba Inu, un Pastore Belga. Si tratta di adulti e purtroppo non sono in buone condizioni di salute: erano pieni di parassiti. In più, con l'Ats stiamo procedendo con gli accertamenti per la leptospirosi in considerazione di un possibile focolaio, ma per il momento non abbiamo riscontrato positività».
Alla vicenda già drammatica si aggiunge anche l'emergenza sanitaria, ricorda la veterinaria: «È fondamentale capire se qualcuno ha preso cani dagli allevamenti di Pieve d'Olmi e Annicco, con il rischio di diffondere la leptospirosi o altre patologie pericolose per persone e cani. Per questo chiunque dovesse avere dubbi deve rivolgersi ai Carabinieri del Nas o alle Ats di competenza per i prelievi».
I cani provenienti dall'allevamento di Annicco, però, appena superate le fasi del controllo sanitario potranno avere una seconda opportunità in una famiglia. «Dopo le cure saranno adottabili immediatamente – conferma la veterinaria Castelli – Hanno un buon carattere, e si tratta di individui di tutte le età: giovani adulti e anche anziani».
Si tratta di animali destinati a morire per l'incuria dell'essere umano oppure ad essere venduti come oggetti. La loro sorte però, potrebbe essere anche peggiore se non troveranno delle persone disposte ad accoglierli. Dopo il passaggio in canile sanitario, infatti, saranno smistati in diversi rifugi dove rischiano di restare confinati a vita all'interno di un box, invisibili tra gli invisibili.
Non sono solo i cani di taglia medio-grande ad essere stati salvati. Nel canile di Cremona gestito dall'Associazione zoofila cremonese sono arrivati circa 30 cani, di cui la maggior parte dalle dimensioni contenute, provenienti dall'allevamento di Pieve d’Olmi.
«Ci sono Bassotti, Bouledogue francesi, Shitzu, Chiuahah, Jack Russel e anche Pastori Australiani – spiega la presidente dell'associazione Alessandra Bonvicini – tutti adottabili subito, nonostante venissero da condizioni estremamente precarie non ci sono individui fobici».
«Ora si possono chiedere informazioni, ma l'adozione avverrà dopo ferragosto, se tutto va bene – continua Bonvicini – Purtroppo l'estate è il periodo peggiore per una emergenza di questo tipo: rischia di diventare un problema serio perché in questa stagione le adozioni sono quasi totalmente ferme».
Questa situazione ha colto di sorpresa Bonvicini, nonostante la decennale esperienza nella gestione del canile di Cremona: «Mai vista una situazione simile in 10 anni, mai così tanti cani sono arrivati dai noi tutti in una volta a seguito di un'operazione dei Nas. Non siamo affatto preparati e abbiamo bisogno del sostegno di tutti per affrontarla», è l'appello della volontaria.
Per informazioni sui cani e sulle adozioni contattare il canile di Cremona: 334 734 6862; oppure il canile di Vaiano Cremasco: 0373 278285 – 39 338 431 1018