Il Centro recupero ricci “La Ninna” a Novello, in provincia di Cuneo, è stato oggetto di un controllo da parte dei Carabinieri del Nas (Nucleo Anti Sofisticazione) e dell’Asl. Lo racconta a Kodami il responsabile della struttura, il veterinario Massimo Vacchetta.
«Qualcuno aveva presentato un esposto contro di noi – spiega – per seri problemi igienici, comportamenti non consoni e contrari alla finalità della struttura e uso di farmaci in modo non adeguato. Carabinieri e veterinari dell’Asl, quattro persone in tutto, hanno visitato tutta la nostra struttura per un’intera mattinata e non hanno rilevato criticità particolari, come hanno scritto anche nel verbale».
L’esposto, dunque, non ha avuto conseguenze per il Centro, ma quello che colpisce Vacchetta è che qualcuno possa aver portato avanti quello che definisce «un atto gravissimo per cercare di distruggerci e diffamarci. Ci aspettavamo delle azioni contro di noi, ma non fino a questo punto».
Nell’ultimo periodo, infatti, il Centro è stato vittima di «una serie di atti intimidatori: ci hanno tagliato le gomme delle auto e fatto telefonate piene di minacce che abbiamo subito denunciato – racconta Vacchetta –. Non capisco chi possa avercela tanto con noi. Forse le mie battaglie contro la caccia e per i diritti degli animali hanno dato fastidio a qualcuno».
Lo scorso ottobre, proprio in seguito a una discussione con un gruppo di cacciatori, Vacchetta è stato spinto e preso a calci. La scena, documentata con un video condiviso sui social, ha fatto il giro della rete: «La nostra voce sta crescendo, siamo sempre più conosciuti – spiega Vacchetta – Ed evidentemente questo non sta bene a qualcuno, che vorrebbe metterci a tacere. Ma non ce la farà».
Il Centro “La Ninna”, negli ultimi mesi, si è trovato a fronteggiare un’emergenza senza precedenti a causa dell’altissimo numero di ricci ricoverati nella struttura: «Ci prendiamo cura di loro 24 ore su 24. La crisi climatica, la mancanza di cibo e la distruzione del loro habitat per mano dell’uomo stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di questi animali, arrivano da noi sottopeso, malati e fortemente debilitati. Se non li soccorressimo, nel 90% dei casi morirebbero».
Solo a partire da aprile i ricci ricoverati potranno essere rimessi in libertà «quando, con la primavera, cominceranno a tornare gli insetti – sottolinea il veterinario –. Qui facciamo il possibile per soccorrere questi animali, ci dedichiamo a loro al 100%».
Nella struttura, inoltre, sono ospitati anche ricci disabili che non potranno essere rimessi in libertà, ma avranno l’opportunità di vivere una vita dignitosa nel centro.
Vista la grande quantità di lavoro, “La Ninna” sta cercando di ampliare il proprio organico, assumendo nuovo personale, che dovrà essere automunito e possibilmente residente nella provincia di Cuneo. Per informazioni è possibile inviare un’email all’indirizzo giovanna-dc84@libero.it.