Dieci cuccioli di cane rinchiusi in due piccole gabbie per conigli: è la scoperta fatta ieri pomeriggio in un grande negozio di animali nel centro di Napoli. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale e le Guardie zoofile dell'Ente nazione protezione animali (Enpa).
«Purtroppo il commercio di cuccioli, venduti prima ancora di terminare lo svezzamento, è un'attività estremamente lucrosa e per questo molto diffusa in città», così Saverio Capriglione, commissario della Guardie zoofile dell'Enpa di Napoli, ha raccontato il sequestro a Kodami.
I cagnolini erano stipati nelle gabbie in condizioni igieniche estremamente precarie. I cuccioli sono stati posti sotto sequestro e trasportati presso il presidio veterinario dell'Asl Napoli 1 Centro del Frullone. Qui i veterinari hanno accertato che l'età di alcuni era inferiore ai trenta giorni.
Come spesso accade, anche i cuccioli salvati a Napoli erano prevalentemente Barboncini toy, una delle razze più richieste dal mercato e di conseguenza molto trafficate.
In gabbia insieme ai Barboncini c'erano anche alcuni meticci di età compresa tra le tre e le cinque settimane. Tutti i cuccioli sono stati sequestrati ed affidati ad una struttura campana specializzata per il recupero di animali in difficoltà. Il loro destino, una volta terminati gli accertamenti medici necessari, è di essere dati in adozione.
Chiunque voglia adottare i cuccioli, fa sapere l'Asl, potrà iscriversi all’albo regionale del Centro di riferimento regionale dell'igiene urbana veterinaria (Criuv) compilando un'apposita scheda di iscrizione.
Non è la prima volta che le associazioni intervengono per denunciare casi di abusi e maltrattamenti ai danni degli animali nelle rivendite cittadine. L'ultimo caso era avvenuto a Roma, dove le Guardie zoofile dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) hanno sanzionato i commercianti della Capitale con multe da 140mila euro. L'operazione nel capoluogo campano è scattata a seguito della segnalazione fornita dai volontari dell'Enpa.
«Si tratta del secondo sequestro di questo tipo condotto in città nel giro di poco tempo – racconta Capriglione – Durante la consueta attività investigativa abbiamo notato i cartoni con i cuccioli abbandonati fuori dal negozio. Abbiamo continuato l'osservazione e come di consueto siamo intervenuti supportati da Polizia e personale sanitario».
Il titolare napoletano del negozio di animali fermato oggi, però, rischia ben più di una ammenda economica: è stato infatti denunciato in stato di libertà per maltrattamento di animali e dovrà rispondere del reato, insieme a un suo collaboratore, alla Procura del Tribunale partenopeo.
L'accusa di maltrattamento scatta per «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale», e prevede la reclusione dai tre ai diciotto mesi, oltre che una multa che va da cinquemila a trentamila euro. Le pene potrebbero però lievitare ulteriormente se i cuccioli dovessero morire a causa dei danni subiti durante la detenzione, una eventualità non così remota se si guarda all'età e alle condizioni in cui sono stati trovati dagli agenti.
«I cuccioli erano in condizioni davvero pessime – sottolinea il commissario Enpa – Purtroppo però non si tratta di un caso isolato, infatti ci stiamo già adoperando per condurre ulteriori operazioni nel breve periodo».
Molti stati dell'Unione europea, come ad esempio la Spagna, stanno progressivamente introducendo il divieto di vendita di animali nei negozi, una decisione volta a stroncare i commerci illeciti e gli allevamenti intensivi. L'Italia, nonostante prosegua l'iter per inserire gli animali e la biodiversità in Costituzione, non sembra ancora voler scoraggiare questa attività, il cui controllo spesso ricade sulle associazioni di volontariato.