Giuseppe Russo, un ragazzo di 23 anni, è morto in Salento per le complicanze sorte in seguito al morso di un ragno violino. Il giovane, originario del Leccese, è deceduto per shock settico e insufficienza multiorgano oltre un mese dopo il morso dell'aracnide.
Il giovane è stato morso il 13 luglio mentre lavorava in campagna. Inizialmente avrebbe scambiato il morso per una semplice puntura di zanzara, già nelle ore successive però i fastidi sono diventati più intensi e sono comparsi i primi forellini estremamente ravvicinati. Da quel momento è iniziato un lunghissimo calvario, che si è concluso il 17 agosto.
La Sindaca di Collepasso, il Comune del Leccese del giovane Giuseppe, ha espresso il cordoglio di tutta la comunità: «Ci sono notizie che tolgono il respiro – ha scritto Laura Manta – ed è difficile trovare le parole giuste per esprimere vicinanza e cordoglio ad una famiglia che improvvisamente e troppo presto perde un figlio».
Se l'autopsia dovesse accertare come causa scatenante l'incontro con il ragno, si tratterebbe di uno dei pochissimi casi documentati di morte riconducibile al morso di un ragno violino in un individuo sano. Come spiegano dal Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli, i due casi precedenti del 2015 e del 2017 «sono stati poi riconosciuti come causati dalle gravi patologie preesistenti dei due pazienti. Non esistono quindi al momento dati che comprovino che il morso del ragno violino è potenzialmente mortale per individui sani».
Anche se questa specie è tra le poche specie di ragno velenoso presenti in Italia, l'esito fatale è estremamente raro, spesso infatti morde senza iniettare il veleno o non causando problemi non troppo gravi: nella maggioranza dei casi si risolve a livello cutaneo con l'arrossamento dell'area interessata.
Quello che è accaduto in Salento è diverso e dovranno essere gli esperti a capire come si sia arrivati alla morte del 23enne ricoverato prima all'ospedale di Tricase, poi di Lecce e successivamente morto all'interno del reparto di rianimazione del Policlinico di Bari.
Il Loxosceles rufescens è un ragno di piccole dimensioni di colore giallo-bruno, prende il nome dalla sua caratteristica distintiva: una macchia sul dorso che ricorda la forma di un violino. È tipico della fauna mediterranea ed è facile trovarlo in natura sotto le rocce ma anche nelle case. Non è aggressivo, morde se messo alle strette, ad esempio se schiacciato o infastidito, anche inavvertitamente.
Se però il morso non è "a secco" ma viene iniettato il veleno, i sintomi si manifestano dopo circa 48-72 ore con prurito, bruciore e formicolii, trascorso questo lasso di tempo potrebbero apparire anche delle ulcere nella zona della lesione.
Nei casi più gravi si ha una vera e propria sindrome: loxoscelismo, accompagnata da febbre, nausea, dolori muscolari e articolari, cefalea. Il sintomo più grave è la necrosi della zona colpita. Riconoscere il morso di un ragno violino non è facile osservando solo la lesione, ma una conferma può arrivare dalla gravità dei sintomi che compaiono nei giorni successivi.