Una multa da 3.000 euro per non avere rispetto alcune prescrizioni disposte dal Parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli per l’allestimento del palco per il Jova Beach Party che si è tenuto sulla spiaggia del muraglione di Viareggio nell’estate del 2022.
Lo ha ricevuto la società che ha organizzato i tanto contestati concerti-eventi sulle spiagge italiane del cantautore. I Carabinieri Forestali, nel corso di una serie di accertamenti, hanno infatti constatato che non era stata realizzata da parte degli organizzatori una recinzione permanente della duna antistante l'area della Croce Verde, all’altezza di viale Europa, per impedire il danneggiamento per calpestio dell'ambiente. A questo si aggiunge il mancato posizionamento, già previsto per il il precedente concerto del 2019, di due pannelli informativi sulla vegetazione, la flora e la fauna degli ambienti dunali.
È stata quindi contestata la violazione della legge regionale sulle norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale, che prevede una sanzione da 1.500 a 9.000 euro. La società ha già regolarmente pagato la multa, che conferma però, pur in modo indiretto, l’impatto considerevole che il Jova Beach Party ha provocato su piante e animali delle spiagge, riproponendo su larga scala il tema sempre attuale dell'uso scorretto di ambienti naturali o semi-naturali per la realizzazione di grandi eventi.
I danni sono immediati, come lo "sbancamento delle dune", richiesto dagli stessi organizzatori, oppure come l'eradicazione di piante tutelate dalle norme europee e italiane. Danneggiare un habitat tanto delicato, ha sicuramente anche un impatto a lungo termine per gli animali tipici di questi ambienti, come il già minacciato fratino, di cui vi abbiamo raccontato in un episodio speciale di Kodami Trails.
Come già sostenuto in passato da esperti e associazioni, eventi di tale portata posso inoltre costituire un pericoloso precedente, che può aprire la strada ad altri eventi simili in contesti ambientali naturali o semi-naturali delicati. E anche se i concerti del Jova Beach Party sono ormai finiti, le associazioni hanno deciso di unire le forze e fondare un coordinamento nazionale per la tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi proprio per evitare che situazioni come queste si ripetano.
Si tratta di un comitato composto da un nutrito gruppo di enti e associazioni che si occupano di tutela ambientale su tutto il territorio nazionale, che hanno sottolineato, al momento della costituzione, come sia necessario «che le lotte ecologiste a difesa della biodiversità e del paesaggio, si organizzino in una vertenza permanente per impedire il ripetersi di grandi eventi nei luoghi con valenza ambientale, anche solo potenziale, costruendo una battaglia unitaria a difesa dei beni comuni. Questi eventi aprono la strada all'idea predatrice secondo cui gli ambienti naturali e i territori siano considerati alla stregua di decorativi fondali e debbano lasciare lo spazio alle attività antropiche sempre e comunque, anche a rischio di perdere per definitivamente il patrimonio naturale presente».