video suggerito
video suggerito
3 Novembre 2022
14:09

Mucche attaccano famiglia sul Monte Grappa. L’esperta: «Qualunque animale reagisce se si sente minacciato»

Una famiglia composta da madre, padre e tre figli durante il ponte di Ognissanti è stata attaccata da un gruppo di mucche allo stato bardo sul Monte Grappa, in provincia di Treviso. Secondo l'esperta interpellata da Kodami, si tratta di una reazione comune quando gli animali si sento minacciati dalle persone.

691 condivisioni
mucca

Una tranquilla gita in famiglia si è trasformata in un vero e proprio incubo. È successo sul Monte Grappa, provincia di Treviso, dove una famiglia è stata aggredita da una mandria di bovini allo stato brado.

L'incidente si è verificato il 2 novembre, quando madre padre e tre figli minori si sono recati sul monte per una escursione. Qui sono incappati nei bovini e, per cause ancora da accertare, sono stati aggrediti.

Il padre, che al momento si trova nell'ospedale di Castelfranco Veneto, ha subito i danni maggiori, ma anche gli altri componenti della famiglia hanno riportato ferite e contusioni di varia entità. Nonostante il pregiudizio secondo il quale le mucche sono animali pacifici e mansueti, non bisogna mai dimenticare che si tratta di individui sociali che per proteggere il proprio gruppo da una potenziale minaccia sono pronti a reagire.

«Qualunque animale, se si sente minacciato dall'uomo e specialmente se supportato dal gruppo può attaccare – spiega Laura Arena, medica veterinaria e membro del comitato scientifico di Kodami – Probabilmente in questo caso le persone si sono avvicinate troppo agli animali, forse per scattare delle foto. Forse la presenza di vitelli può aver fatto entrare in protezione la madre o una parte del gruppo. È facile immaginare che siano stati invasi gli spazi degli animali».

In presenza di animali in libertà l'esperta consiglia di «rispettare sempre le distanze, specialmente quando ci sono giovani esemplari».

Non è la prima volta che mucche e bovini finiscono al centro di simili episodi. Già a febbraio del 2021 due mucche fuggite da un allevamento nel Trevigiano sono state abbattute perché reputate un pericolo per la viabilità e le persone. Una delle mucche fuggitive era stata definita «impazzita» dalle amministrazioni comunali interessate che hanno chiesto il supporto per il recupero sia alle Forze dell'ordine che a un gruppo di cacciatori locali.

Stessa sorte sarebbe toccata a Thor, vitello fuggito da un rifugio di Collegno, in provincia di Torino, per il quale le persone avevano chiesto l'abbattimento. Il proprietario della struttura che accoglie animali da reddito vittime di sfruttamento però attraverso Kodami aveva rassicurato la cittadinanza: «Thor è terrorizzato, non vuole aggredire nessuno. Per riprenderlo bisogna lasciarlo tranquillo, deve capire che noi umani non siamo una minaccia».

Al netto di casi di cronaca isolati come questi, bisogna ricordare che questa specie è tra quelle più sfruttate dall'essere umano. Come abbiamo spiegato in un video proprio in occasione della Giornata Mondiale degli Animali negli Allevamenti. In tutto sono circa 65 miliardi gli animali che muoiono in tutto il mondo per produrre carne e lattici. Tra le vittime, nei soli paesi dell'Unione Europea ci sono 142 milioni di suini, 60 milioni di pecore e 76 milioni di bovini.

Video thumbnail
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social