video suggerito
video suggerito
13 Maggio 2024
14:05

Motociclista muore dopo scontro con un capriolo. «Immobilismo della Provincia sui corridoi faunistici»

Un motociclista di 71 anni è morto in seguito allo scontro con un capriolo in Trentino. È l'ultimo incidente, questa volta mortale, che coinvolge persone e selvatici. Secondo il consigliere della Provincia Autonoma Filippo Degasperi questo è «l'ennesimo esempio dell'immobilismo dell'amministrazione».

1.350 condivisioni
Immagine

Un motociclista di 71 anni è morto in seguito allo scontro con un capriolo. La tragedia è avvenuta attorno alle 16.20 di sabato 11 maggio, in località “Al termine” nella zona di passo Vezzena, al confine con il Veneto.

La dinamica è ora al vaglio del Nucleo Radiomobile della compagnia dei Carabinieri di Borgo Valsugana, ma secondo le prime informazioni diffuse dalla Provincia Autonoma di Trento l’animale ha invaso la carreggiata dopo una piccola curva al chilometro 44 della Ss 349. Il motociclista, che viaggiava in direzione di Asiago, non ha potuto evitare l’impatto.

Dopo la chiamata al numero unico di emergenza 112, sul posto è intervenuto l’elicottero di Trentino Emergenza con il medico rianimatore, i Vigili del fuoco volontari di Levico Terme e Luserna, oltre al Corpo forestale trentino e alla polizia locale di Rovereto.

Si tratta dell'ennesimo incidente tra persone e selvatici sulle strade trentine, il ad essere primo mortale. Dopo neanche due giorni un nuovo scontro è stato registrato in località Costa Rotian, nel comune di Commezzadura, dove un orso è stato urtato da un'auto. Anche in questo caso secondo il racconto della persona che si trovava al volante, l’animale sarebbe piombato sulla strada all’improvviso per poi fuggire immediatamente dopo l’impatto.

«Gli investimenti sono tra le principali evenienze da considerare, non solo in funzione della conservazione della fauna, ma anche per la sicurezza delle persone. La statistica ci dice che gli incidenti sono tanti e alcuni hanno conseguenze irreparabili. Eppure dal 2014 si fanno sperimentazioni che non approdano a nulla». È la dura analisi che fa a Kodami Filippo Degasperi, consiglio della Provincia Autonoma del gruppo Onda.

Proprio Degasperi a febbraio di quest'anno, nel corso dell'iter che ha portato all'approvazione della "legge Ammazza-orsi", aveva acceso l'attenzione sui numeri estremamente elevati degli incidenti su strada che vedono coinvolte persone e animali.

Immagine
Gli incidenti automobilisti tra persone e animali in Trentino [Fonte: interrogazione Degasperi]

Nel 2022, come certifica anche l'Istat, il numero di morti per 100mila abitanti risulta più elevato della media nazionale in ben 14 regioni, tra cui figura proprio la Provincia di Trento.

Immagine
Morti in incidenti stradali [Fonte: Istat]

Eppure il tema dei corridoi faunistici, cioè delle strutture che potrebbero garantire l'attraversamento degli animali in sicurezza, resta sul tavolo. «L'amministrazione è inerte – denuncia Degasperi – anche a livello comunale dato che alcune strade sono di loro competenza. Qui si va per slogan, e il tema dei corridoi faunistici non è un tema inquadrabile facilmente in uno slogan, rimane quindi inesplorato, con le conseguenze che osserviamo ormai ogni giorno».

Gli incidenti da anni rappresentano una vera emergenza, come emerso un'intervista rilasciata a Kodami nel 2021 dal responsabile del Servizio Faunistico provinciale del Trentino Giovanni Giovannini che aveva chiarito: «Siamo consapevoli dell'entità di questo fenomeno e del suo aumento ma fino ad ora non siamo riusciti a trovare una soluzione che soddisfi le nostre necessità territoriali. Il nostro è un ambiente montano complesso che necessita di ricerche approfondite e l'individuazione di strumenti su misura».

Proprio nel 2021 era stato avviato il progetto Margine, sviluppato dai ricercatori dell'Università di Trento, per implementare la sensoristica come soluzione agli incidenti causati dall'attraversamento dei selvatici. Anche quell'iniziativa, costata alla Provincia migliaia di euro, è rimasta sul tavolo, come conferma Degasperi: «Non sono andati avanti perché gli apparecchi impiegati necessitavano di manutenzione, ma come avviene anche per altri elementi delle nostre strade. La giustificazione della Provincia non regge. L'opinione diffusa è che i corridoi faunistici non servono a nulla, ma sarebbe utile almeno iniziare a monitorare dove gli animali attraversano più di frequente, se esistono corridoi naturali e se vale la pena di presidiarli, anche per mettere in sicurezza le persone».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views