Nel fine settimana a Diano Marina, in provincia di Imperia, andrà in scena la 69ª edizione della mostra-mercato della caccia. In largo Cambiaso saranno esposti materiali e attrezzature per la caccia e per la pesca, ma anche animali di diverse specie e mangimi. Durante la giornata di domenica sono previste iniziative come la gara di canto turdidi, l’esposizione cinofila e l’esposizione dei trofei oltre alla gara di chioccolo.
Una manifestazione annunciata e sostenuta da Regione Liguria, come confermano le parole del vice presidente Alessandro Piana: «La kermesse fondata da Claudio Saguato è giunta alla 69ª edizione, un’iniziativa tra le più longeve a livello regionale, ormai appuntamento fisso e molto atteso nel Ponente Ligure».
L’evento, oltre ad avere l’appoggio della Federazione Italiana della Caccia, dell’Ambito territoriale di Caccia e del Gruppo Cinofilo Imperiese, ha ottenuto anche il patrocinio del Comune di Diano Marina. Ed è proprio su questo ultimo punto che si sono concentrate le proteste delle associazioni animaliste e ambientaliste di zona.
In prima linea c’è ‘GAIA Animali e Ambiente Liguria’ che, proprio per contestare l’appoggio istituzionale del Comune di Diano Marina, rilancia l’iniziativa già vista qualche settimana fa in occasione dell’approvazione della norma regionale che consentiva la caccia anche con arco e frecce.
Anche in questo caso ‘GAIA’ ha lanciato un’operazione di mailbombing nei confronti del Comune di Diano Marina e del suo sindaco Cristiano Za Garibaldi, invitando associazioni e privati cittadini a tempestare di mail gli indirizzi istituzionali dell’amministrazione. «Mailbombing verso il sindaco di Diano Marina contro il patrocinio dell'ennesima edizione della truce e diseducativa mostra mercato sulla caccia in programma domenica 3 settembre – dichiarano da "GAIA" – come dimostra l'uccisione dell'orsa Amarena la caccia e le armi portano sempre a tragici fatti di violenza, chi ha sparato infatti era un cacciatore”.
Questo il messaggio che gli attivisti di ‘GAIA’ hanno chiesto di inviare agli indirizzi del Comune e del sindaco: «Ho letto che domenica 3 settembre si svolgerà la 69ª mostra venatoria organizzata dalla Federcaccia con il patrocinio del Comune di Diano Marina. Sul sito del Comune compare la notizia sulla pagina ‘Turismo’ e incredibilmente nel settore ‘arte e cultura’. La caccia è un esercizio di violenza verso gli animali selvatici per il sadico divertimento di pochi, chi la pratica impedisce inoltre ad altri cittadini di frequentare serenamente la natura provocando spesso anche vittime umane. Le chiedo di ritirate subito il patrocinio e di non concederlo più in futuro a questa manifestazione che è l’opposto della cultura. Per Diano Marina un’immagine retrograda e lontana dalle nuove sensibilità dei cittadini evoluti».
Oltre a GAIA Animali e Ambiente Liguria anche Europa Verde – Verdi Liguria ha manifestato il proprio dissenso per il patrocinio concesso dal Comune di Diano Marina. Il movimento ambientalista è intervenuto per voce di Loredana Gallo, co-portavoce della sezione di Savona: «Il Comune concede il suo patrocinio a questo evento proprio ai cacciatori, i quali durante la stagione venatoria uccideranno volatili ed altre specie di selvatici. Come già riportato dall’Avvocato Elisa Scarpino sulla rivista Diritti degli animali “questi volatili, rinchiusi per tutta la vita in una gabbia, vengono collocati in prossimità dell’area di tiro affinché i loro simili, riconoscendone il suono vocale, si avvicinino e possano essere colpiti facilmente dalle doppiette. Per svolgere questa funzione, i volatili vengono collocati per tutta la durata della primavera e dell’estate in scantinati al buio e al freddo, all’interno di gabbiette di circa trenta centimetri, spesso in precarie condizioni igieniche, senza sia loro più permesso il volo con conseguente atrofizzazione delle ali o piaghe alle zampe. Come mai sono collocati al buio, vi domanderete? Per indurli a scambiare le stagioni dell’autunno e dell’inverno (quelle di caccia) con la primavera e l’estate. Il volatile, infatti, chiuso al buio durante i mesi più caldi, avrà l’impressione di trovarsi in inverno. Quando vedrà la luce, sempre in gabbia e posizionato nella zona dell’appostamento, comincerà ad emettere i propri suoni caratteristici, attirando nella trappola i suoi simili e svolgendo quella è che la funzione del richiamo vivo. Ciò avverrà fino alla sua morte, che avverrà a breve, perché raramente i richiami, date le condizioni in cui vengono ristretti, vivono a lungo. Nonostante questa sia, evidentemente, una pratica crudele, brutale, non giustificata e non giustificabile, essa è ancora legale e si assiste a tentativi di allargarne la portata».