Con Christian, il suo conduttore e il suo compagno di vita, ha lavorato per quasi 10 anni in quota, intervenendo per individuare e salvare persone travolte da valanghe e in difficoltà in montagna. È con grande dolore, quindi, che la Polizia di Stato ha dato la notizia della morte di Yoghi, Pastore Tedesco membro delle unità cinofile di ricerca e soccorso in valanga in servizio nel distaccamento di Moena, in Trentino.
Moltissimi gli interventi che Yoghi ha portato a termine, anche se è uno quello che Christian ha voluto ricordare: «Il suo giovane collega a quattro zampe che corre, naso a terra e coda a bandiera, scandagliando cumuli di neve, alla ricerca di un ragazzo sommerso da una valanga lunga 400 metri e larga 80 metri a -20 gradi sotto zero – ricordano dalla Polizia di Stato – Dopo il periodo d’addestramento, vengono assegnati alla squadra Cinofili di Moena e proprio lì, il primo giorno di lavoro, dopo circa un’ora, suona l’allarme. Un ragazzo è stato travolto da una valanga, si trova sotto la neve e non ha l’apparecchiatura di segnalazione accesa».
Per Christian e Yoghi si tratta del primo intervento di questo genere: «Ha un momento di ansia – ricordano ancora dalla Polizia – ma poi guarda Yoghi, lui è assolutamente tranquillo, perché per lui non c’è differenza tra addestramento ed emergenza. Il suo sguardo vuol comunicare “Tranquillo amico, andiamo!” e così rasserena il suo conduttore. Sono pronti. Nel giro di un’ora lo trovano, è vivo, il ragazzo è salvo. Christian e Yoghi sono emozionati, e per un po’ rimangono seduti abbracciati sul luogo del ritrovamento».
«Quell’abbraccio e l’affetto del suo amico che è anche diventato un componente della sua famiglia, Christian non lo dimenticherà mai più e Yoghi rimarrà sempre nel suo cuore – è il ricordo dalle Polizia – Buon ponte dell’arcobaleno Yoghi».
Yoghi, come molti cani che entrano a far parte delle unità di ricerca e soccorso, ha iniziato l’addestramento da piccolissimo, a 13 mesi, e dopo 6 mesi è stato affidato a Christian. Dopo due anni di lavoro insieme la coppia è diventata a tutti gli effetti un’unità cinofila, conseguendo l’operatività nella ricerca in valanga: «Riservato ma estremamente reattivo, si muove con decisione e fiducia in sé stesso e ha una particolare attitudine per il lavoro di squadra, anche quando lavora insieme ad altre unità cinofile per la ricerca di dispersi – spiegava Christian, confermando il rapporto simbiotico che viene a crearsi tra cane e conduttore – Tra noi si stabilito fin da subito un legame particolare: basta uno sguardo o una parola e ci capiamo al volo».