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28 Febbraio 2023
15:00

Morto Pirouz, il giovane ghepardo iraniano diventato un simbolo di libertà

Ricoverato alcuni giorni fa per insufficienza renale, Pirouz è morto nella notte malgrado un intervento di dialisi. Sui social iraniani tanta tristezza, ma anche polemiche per la gestione della sua malattia.

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Pirouz

Pirouz non ce l’ha fatta. È morto stanotte per insufficienza renale il giovane esemplare di ghepardo iraniano nato a maggio dello scorso anno, l’unico sopravvissuto dei tre concepiti in cattività nell’area faunistica fuori Teheran nel centro faunistico Touran Wildlife Refuge.

Una nascita che era stata festeggiata come un grande evento: Pirouz era infatti il figlio di Iran, sequestrata ai contrabbandieri di animali selvatici nel 1996, e di Firouz, esemplare che viveva nella riserva, e la nascita dei tre cuccioli sembrava garantire la sopravvivenza di una specie ormai sull’orlo dell’estinzione, con un numero di esemplari sempre in diminuzione per la perdita di habitat. Ma dopo la morte dei due fratelli, Pirouz era diventato molto altro: su di lui si era riversato l’affetto e il desiderio di rivalsa di migliaia di persone che avevano voluto riconoscere nel bellissimo cucciolo un simbolo contro la dittatura teocratica, in un paese sempre più lacerato dal tentativo di liberarsi dalla mancanza di libertà imposta dal regime degli ayatollah.

Pirouz era diventato anche una star dei social: le sue foto e le storie su Instagram che raccontavano la sua crescita e i suoi miglioramenti erano seguite da migliaia e migliaia di follower e quando, una settimana fa, aveva cominciato a dare i primi segni di malessere, la preoccupazione era subito cresciuta.

Il ricovero in ospedale, le immagini che lo mostravano fragile e indifeso, già debilitato dalla malattia ai reni che non accennava a migliorare, la necessità di una dialisi nella speranza che potesse salvarlo dalla morte, erano da giorni al centro delle tante pagine che si occupavano della sua sorte. Tanto che la clinica veterinaria dove era ricoverato aveva postato un messaggio in cui pregava di non chiamare direttamente ma di aspettare gli aggiornamenti che sarebbero stati forniti  attraverso i loro post, perché non riuscivano a rispondere a tutti.

Stanotte l’ultimo intervento, che però non è riuscito a salvarlo. «La perdita di Pirouz e l'inefficacia di tutti gli sforzi compiuti dal team di cura negli ultimi giorni per salvare l'animale rattristano me e tutti i miei colleghi, e ci scusiamo con tutti per non essere riusciti a mantenere in vita questo animale», ha detto all’Agenzia statale della Repubblica Islamica IRNA il direttore dell'ospedale Omid Moradi. Fino a ieri sera l’ultimo messaggio era stato rassicurante malgrado le immagini mostrassero un Pirouz già molto malconcio: il medico veterinario infatti aveva rassicurato che il giovane ghepardo era stato curato e le cose andavano bene. Stamattina presto, invece, la notizia della morte che ha scatenato sul web dispiacere ma anche indignazione e rabbia per il timore che al piccolo Pirouz non siano state fornite cure abbastanza specialistiche e mirate. Si addossa all’ospedale veterinario, e di conseguenza alle istituzioni, anche la responsabilità di non aver trasferito all’estero il ghepardo, per una dialisi più moderna ed efficace di quella che gli è stata praticata.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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