L’elefante dalle zanne più lunghe del mondo. Due metri e mezzo ciascuna. Era conosciuto per questo Mr Kabini, il famoso elefante morto di vecchiaia tre o quattro giorni fa e ritrovato ieri nella Riserva naturale di Bandipur, in Karnataka. Proprio nel cuore dell’India più affascinante e misteriosa, popolata da migliaia di animali selvatici tra cui regnano incontrastati le tigri e i maestosi elefanti, dove ha vissuto per circa sessant’anni.
Bhogeshwara, che tutti conoscevano come Mr Kabini, in India era una vera celebrità. Le sue lunghe zanne, che sfioravano terra e quasi si incrociavano mentre procedeva lento e maestoso come un re, erano la prerogativa che lo avevano reso così noto. I suoi 60 anni vissuti in libertà, la sua calma e la sua pacatezza, lo avevano trasformato in un gigante gentile che fotografi e naturalisti hanno seguito per anni.
L’area naturale in cui ha sempre vissuto, la regione che prende il nome dal fiume Kabini, un affluente del Cauvery, si trova ai margini del Parco Nazionale di Nagarhole è un paradiso che ospita quasi 250 specie di uccelli, una cinquantina di specie di mammiferi, innumerevoli insetti e aracnidi. Mr Kabini l’ha attraversata placidamente migliaia e migliaia di volte, quasi sempre da solo, raramente in branco. E le foto che lo ritraggono, riconoscibilissimo per le sue lunghissime zanne, immerso nella natura che era l’unica casa che ha conosciuto, ora invadono il web.
Morto per cause naturali nella riserva dove ha sempre vissuto
The Indu, uno dei più accreditati quotidiani indiani, gli ha dedicato un lungo servizio in cui Ramesh Kumar, il direttore della Riserva della tigre di Bandipur, ha raccontato che l’elefante è stato ritrovato durante una classica ricognizione. «Il nostro personale sul campo durante il suo giro si è imbattuto nella sua carcassa. L'elefante è morto di morte naturale avendo vissuto ormai per circa 60 anni ed entrambe le sue zanne erano intatte. Inoltre, non c'era alcun segno di lesioni fisiche».
Mr Kabini non avrà una tomba. Il suo corpo, privato delle zanne per evitare l’attacco dei bracconieri in cerca di avorio, rimarrà nella radura dove si è spento e diventerà il cibo per gli avvoltoi e per le altri animali, rispettando il cerchio della vita naturale che Mr Kabini ha così ben vissuto. Le disposizioni di legge locali evitano la tombe e rispettano il ciclo della vita e della morte.
Tanti gli hanno reso omaggio in queste ore. Tra questi Kalyan Varma, regista, fotografo e ambientalista specializzato in fauna selvatica, fondatore del Peepli Project e co-direttore del festival della natura e della fauna selvatica Nature InFocus, che su twitter ha pubblicato una foto che lo ritrae a terra tra i ranger che lo hanno ritrovato. «L’ho seguito per sei anni – scrive – mi mancherà. Era il più bello di tutti».