Nel giro di 24 ore è cambiato tristemente l'epilogo: lo stambecco che aveva ingoiato una scatoletta di tonno, non ce l'ha fatta. È morto sulle pendici del Sorapis sulle Dolomiti che non potrà più dominare. A comunicarlo il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, che affida il suo messaggio ai social: «Non avrei mai voluto darvi questa notizia – scrive il primo cittadino – Speravo fosse una storia a lieto fine e invece sono qui a raccontarvi di come un gesto così stupido da parte dell'uomo abbia causato la morte di questo splendido animale. Riflettiamoci sopra»
Cordoglio da parte di tutti i volontari e professionisti intervenuti: dai guardiaparchi ai veterinari del Cras di Treviso, ai vigili del fuoco che avevano trasportato i dottori sull'elicottero Drago. Loro, però, hanno la coscienza a posto: hanno fatto tutto il possibile per salvarlo. Lo stesso non si può dire degli incivili che, chissà quanto tempo fa, hanno abbandonato i rifiuti a terra invece di conferirli negli appositi cassonetti.
Un oggetto piccolo, apparentemente insignificante, che rimane nell'ambiente per anni, si arruginisce e, simbolicamente, ferisce mortalmente la bellezza della natura. Qui rappresentata da uno stambecco maestoso, fiero e nobile appartenente della montagna.
Domenica 28 agosto lo stambecco era stato visto muoversi con difficoltà a circa 2mila metri rischiando di soffocare. Subito allertati del pericolo da un guardiaparco di Cortina e dai Carabinieri forestali, sul posto sono in breve tempo intervenuti i Vigili del fuoco di Venezia con l’elicottero Drago 139 che ha trasportato alle pendici del lago di Sorapis un veterinario e una guardia provinciale che hanno subito cercato l’animale e, una volta trovato, lo hanno anestetizzato in tele-narcosi.
Successivamente raggiunto e sedato, il veterinario ha potuto constatare come la scatoletta ingoiata impediva allo stambecco di muovere la lingua. Una volta rimossa, e curato la ferita sanguinante, l’animale è stato poi rilasciato in apparenti buone condizioni di salute. Nelle ultime ore, però, il triste epilogo.