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È morto il cane protagonista del celebre meme "doge", diventato molto popolare su Internet dal 2013. Il termine "doge" è uno slang della parola inglese dog (cane): l’Atlantic Wire l’aveva definito il miglior meme nel 2013 e anche il sito “Know Your Meme” l’aveva messo al primo posto nella classifica dei meme di quell’anno.
L'annuncio della scomparsa di Kabosu è stato dato dalla famiglia del cane sulla pagina Instagram: «A tutti voi che lo avete amato, la mattina del 24 maggio, Kabosu ha attraversato il ponte dell'arcobaleno. Grazie mille a tutti per il vostro supporto nel corso degli anni. Se n'è andata molto pacificamente senza soffrire, come se si addormentasse sentendo il calore delle mie mani che la accarezzavano. Grazie mille a tutti per aver amato Kabosu in tutti questi anni».
Il cane aveva 18 anni: era una femmina di razza Shiba Inu e viveva in Giappone, dove era stata adottata nel 2008 da Atsuko Sato, un’insegnante d’asilo.
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Kabosu era nata in un allevamento, che in seguito chiuse, abbandonando lei e altri 19 cuccioli di Shiba in un rifugio per cani. Alcuni, tra cui Kabosu, furono adottati, mentre gli altri furono soppressi. La sua umana raccontò che il nome Kabosu le fu dato da un volontario del rifugio: il kabosu è un agrume giapponese rotondo, e Sato decise di mantenere il nome perché si adattava perfettamente alla faccia tonda del cagnolino.
Nel giugno 2009, Sato iniziò a curare un blog sui cani abbandonati, dove pubblicò anche decine di foto di Kabosu, tra cui quella del 23 febbraio 2010 che, in poco tempo, sarebbe diventata il famoso meme: l'immagine la mostrava sdraiata sul divano con le zampette incrociate e un leggero sorrisetto che fece impazzire gli utenti di Reddit e Tumblr.
Il suo muso ha ispirato nel 2010 il format virale del meme “Doge” e tre anni dopo la criptovaluta, Dogecoin, sostenuta da Elon Musk, creata per "scherzo". Nel 2021 il meme "Doge" è stato venduto come token non fungibile (NFT) per 4 milioni di dollari (3,7 milioni di euro). Per alcuni giorni nel mese di aprile il logo Dogecoin è stato utilizzato come icona per il pulsante home di Twitter prima che diventasse l'attuale "X".
