«Mi sono reso conto che ero stato stupido a mangiare carne perché non puoi semplicemente smembrare gli animali. Non è necessario». Così commenta in una vecchia intervista la propria scelta di diventare vegetariano un leggendario chitarrista rock dallo stile di vita unico all'insegna del rispetto degli animali: Jeff Beck, morto oggi a 78 anni a causa di una forma letale di meningite batterica
Il noto chitarrista fu una delle figure musicali più influenti degli anni sessanta e settanta, nonché capostipite che aiutò a definire il ruolo della chitarra in un vasto spettro di generi, come blues rock, heavy metal, fusion e hard rock. La sua vita è stata piena di importanti traguardi, tanto che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella lista dei 100 migliori chitarristi, mentre nel 2009 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame. Beck, però, non rappresentava in toto lo stereotipo che la maggior parte di noi immaginano pensando agli dei dell'Olimpo del rock.
Nato a Londra il 24 giugno 1944, perfino i suoi primi passi all'interno del mondo della musica sono stati piuttosto inusuali. Iniziò a cantare nel coro della chiesa che frequentava tutte le domenica, ma da adolescente capì subito che la sua passione era la chitarra. Dopo aver frequentato brevemente il Wimbledon College of Art, agli inizi degli anni Sessanta iniziò a frequentare il brulicante ed energico mondo del rock underground londinese, costellato di figure che di lì a pochi anni avrebbero fatto la storia di questo genere musicale. Ad esempio incontrò Ian Stewart dei Rolling Stones e Jimmy Page, fondatore dei Led Zeppelinfu che lo suggerì come sostituito di Eric Clapton nei Yardbirds. Fu proprio questa collaborazione culminata con il singolo "Shapes of Things" a renderlo immortale.
Il prototipo della rockstar bella e dannata è stata per anni portata avanti da un'industria musicale che dei drammi personali dei musicisti faceva la sua fortuna, ma Jeff Beck era un'anomali in questo sistema distorto. Il suo stile di vita si è sempre fondato sulla moderazione, senza darsi ai vizi e agli eccessi che fanno parte dell'immaginario collettivo quando si pensa a queste figure. Beck aveva una visione della vita diversa da quella di tanti altri e questo si rifletteva sul suo particolare modo di rapportarsi a gli animali.
Innanzitutto la star abbracciò una dieta vegetariana nel 1969, ben prima di molte altre iconiche figure musicali che allo stesso modo hanno intrapreso un percorso simile come Grace Slick dei Jefferson Airplane, Joan Jett dei The Runaways e persino prima di George Harrison e Jerry Garcia dei Grateful Dead. Secondo Beck era possibile vivere la propria vita senza danneggiare gli animali ritenendo l'integrazione della carne nella dieta superflua e fonte di dolore.
Fu questo amore per gli animali a spingerlo a diventare ambasciatore della Folly Wildlife Rescue Trust, un’organizzazione benefica dedita alla salvaguardia della fauna selvatica nel Kent e nel Sussex. Situato nella verdeggiante foresta di Broadwater vicino alla ridente cittadina di Tunbridge Wells, questa associazione di beneficenza si dedica al salvataggio e alla riabilitazione di animali selvatici feriti e in difficoltà in tutto il West Kent, East Sussex e la regione circostante.
La ricca fauna selvatica delle campagne britanniche annovera tassi, daini, cervi, volpi e molto altre altre specie che ogni anno il centro recupera da situazioni di disagio. Spesso vengono investiti o si impigliano in reti di plastica, recinzioni o lenze da pesca. Purtroppo le minacce causate dall'uomo, però, non finiscono qui: avvelenamenti, attacco di animali domestici e altri incidenti sono sfortunatamente all'ordine del giorno, una minaccia alla biodiversità di cui Beck era pienamente consapevole.
Jeff si avvicinò per la prima volta a questo tipo di attività di volontariato insieme alla moglie Sandra quando trovarono un un cerbiatto impigliato in una rete di una proprietà privata. Dall'incidente il cerbiatto non è sopravvissuto, ma l'incontro con l'animale deve essere stato talmente tanto toccante da far decidere al musicista di continuare ad aiutare la fauna selvatica utilizzando la sua fama per organizzare numerosi eventi di raccolta fondi.