Il gatto ritrovato trafitto con un dardo di una balestra vicino a una colonia felina a Monte Colombo nel comune di Montescudo in provincia di Rimini, non ce l’ha fatta nonostante le cure fornite dagli operatori del canile di Riccione che serve tutti i tredici comuni della Valconca. Una vicenda orribile che ha lasciato sconcertati per la cattiveria del gesto gratuito e senza pietà.
«Il micio è stato trovato ancora vivo, ma in agonia da una volontaria che si occupa di quella colonia felina – dice a Kodami Massimiliano Lemmo, presidente dell’associazione K Lorenz che gestisce il canile di Riccione e circa 1700 colonie feline suddivise nei vari comuni – Da quello che ci hanno detto i veterinari, quasi sicuramente il micio era immobile e sofferente da giorni. Subito non abbiamo capito che era stato trafitto da qualcosa, perché quello che abbiamo saputo dopo fosse un dardo di balestra, era completamente dentro del corpo. L’ha scoperto il medico della clinica veterinaria, quando lo ha visitato. Questo significa che chi lo ha scagliato lo ha fatto da vicinissimo, sparandoglielo dritto nel piccolo corpicino», spiega ancora Lemmo.
«Non ci sono parole, onestamente, ma basta questo per fa capire quanto solo un malato di mente possa fare una cosa del genere. Lo so, dovrei tenere un linguaggio più moderato, ma non riesco proprio a farlo. Quando abbiamo capito che cosa era successo non volevamo credere che qualcuno potesse essere stato così crudele. Eppure è così. Qui non si tratta nemmeno di caccia, è puro sadismo. Purtroppo per il micio non c’è stato granché da fare, pur avendolo sottoposto all’intervento per togliere la freccia dal corpo, le sue condizioni erano troppo gravi».
La realtà spesso supera la fantasia, ma in questa terribile estate durante la quale la violenza sugli animali è stata ancora più brutale del solito, dobbiamo aggiungere anche questa efferata uccisione a scapito di un povero gatto che ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato e di incontrare quegli umani in cui nessuno, umano e animale, vorrebbe mai imbattersi.
«Appena la dottoressa mi ha informato che la ferita era di quel genere, ho avvertito immediatamente i Carabinieri del nucleo Forestale della compagnia di Morciano, ho dato loro tutto il materiale per svolgere tutte le indagini e il micio è stato trasferito all’Istituto di Zooprofilassi per l’autopsia, cosa che si fa di prassi, a maggior ragione quando ci sono situazioni del genere. Quindi, insomma, abbiamo attivato tutta la macchina delle autorità che hanno cominciato subito le indagini. Non so se sia possibile trovare questo orribile individuo, ma essendo l'arma utilizzata una balestra, il campo dovrebbe restringersi un pochino. Credo siano armi che devono essere registrate e, soprattutto, non credo ce ne siano tantissime».
Lemmo in ogni caso su Facebook ha deciso di fare un appello a tutti coloro che possano fornire qualsiasi informazione utile a rintracciare l’autore di questo crimine: «Se qualcuno ha visto qualsiasi cosa scriveteci o contattate direttamente i Carabinieri Forestali che se ne stanno occupando. Abbiamo ovviamente dato mandato ai nostri legali per intraprendere qualsiasi azione legale percorribile».
Lemmo sul post, sull'onda della rabbia e dell'indignazione ha lasciato anche un messaggio, casomai per caso dovesse leggerlo chi si è macchiato di questo squallido e brutale gesto: «A differenza tua, per noi la vita è un dono unico da preservare e salvaguardare, soprattutto quella dei più indifesi e quindi faremo di tutto per riuscire a scoprire chi può essere così malvagio da riuscire a fare una cosa del genere».