«Ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti i membri del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese». Così gli uomini e le donne del Cnsas dell’Abruzzo hanno voluto salutare Herkules, Pastore Tedesco membro del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo, morto all’improvviso a 11 anni.
Herkules è stato il primo cane da soccorso e ricerca persona arrivato a Rigopiano dopo la terribile valanga che nel gennaio del 2017 ha travolto un hotel provocando 29 vittime, e nel corso dei lunghi anni trascorsi nel Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese ha contribuito al ritrovamento e al salvataggio di moltissime persone. A ricordarlo, commosso e addolorato dalla sua morte, è stato il suo conduttore e umano di riferimento, Diego Antonucci, e di tutti i professionisti del Cnsas.
«Ieri sera improvvisamente me lo aveva fatto capire – ha raccontato – Herkules è morto tra le mie braccia dopo una notte passato ad accarezzarlo. È molto più dura di quanto potevo aspettarmi. È stato un cane particolare, mi ha dato la possibilità di imparare tante cose e di farmi conoscere tante persone e tanti posti bellissimi. Ci fidavamo uno dell'altro».
«Ha fatto una bella vita, devo dirlo, avventurosa come pochi, e ha vissuto la natura, il mare, le sue montagne felice fino a ieri mattina, strafelice di vedermi, pezzetto di mela, passeggiata nel bosco per controllare se tutto fosse a posto come sempre – ha proseguito Antonucci – Non ho nessun rimpianto, lo onorerò trasmettendo tutto negli altri cani da soccorso. È riuscito anche a insegnarmi qualcosa fino alla fine: nessun lamento, ha alzato la testa, mi ha cercato con la zampa, e poi un ultimo sospiro. Mi ha fatto vedere come muore un vero Guerriero. Continua a vegliare su di me, su di noi, corri felice sulla tua neve polverosa della Majella e aspettami».
Una perdita dolorosissima, che dimostra ancora un volta come tra i membri delle unità cinofile che si occupano di soccorsi e ricerche di dispersi venga a crearsi un legame molto stretto, un rapporto simbiotico basato su fiducia, comprensione e rispetto reciproci. Diego ed Herkules non hanno infatti condiviso soltanto il lavoro, tra missioni e addestramento (sempre basato sul gioco e sull’apprendimento), ma anche la quotidianità, rafforzando nel tempo trascorso insieme una conoscenza e una relazione profonde, fondamentali per poter intervenire in modo efficace e in sicurezza sui luoghi di disastri e calamità.