Era entrato a febbraio scorso nel Guinness dei Primati per essere il cane più vecchio del mondo, ma si è goduto il suo titolo per solo otto mesi, perché Bobi, un Rafeiro do Alentejo portoghese, ha deciso che era il momento di attraversare il ponte dell’arcobaleno. Effettivamente, il cane di vita ne ha fatta eccome, visto che quando ha chiuso gli occhi per sempre aveva raggiunto la veneranda età di 31 anni e 163 giorni, in buonissima forma.
La triste notizia è stata diffusa sui social e, Leonel Costa, il pet mate di Bobi non ha ancora commentato ancora la sua dolorosa perdita. I due erano profondamente legati perché Costa non era soltanto l’umano di riferimento del cane, ma era l’umano che gli aveva salvato la vita quando i genitori dell’uomo volevano disfarsene perché già troppo indaffarati con tutti gli altri animali delle fattoria.
Leonel che aveva solo 8 anni, aveva nascosto Bobi per un periodo di tempo, per poi ripresentarlo ai suoi i quali a quel punto accettarono il cane come uno di famiglia. E, infatti, Bobi ha trascorso nella fattoria nel villaggio di Conqueiros, nel distretto portoghese di Leiria, tutta la sua vita e ottenere il record era stato davvero un onore, perché per una razza che di solito raggiunge al massimo i 12-14 anni, arrivare a 31 voleva dire aver addirittura raddoppiato la prospettiva di vita.
Quando Bobi aveva ricevuto la nomina, Costa aveva tratteggiato il cane come un esemplare unico nel suo genere, spiegando quanto fosse grande «la felicità per aver potuto godere della sua presenza e del suo amore per così tanto tempo». Al tempo stesso, però, l’uomo alla domanda su cosa avesse potuto far resistere così a lungo il cane, non aveva grandi risposte, se non descrivere Bobi come un vero guerriero e se non ritenere che forse l'ambiente calmo e pacifico in cui viveva potesse contribuire alla sua longevità.
Bobi, infatti, viveva a contatto con la natura, poteva esplorare liberamente i boschi circostanti senza mai essere legato o tenuto al guinzaglio, mangiava bene, era circondato da amore, ma a onor del vero, questo succede anche a tanti altri cani senza che protraggano la loro vita fino a quella età. Forse più significativo il fatto che la salute sia sempre stata dalla sua parte dato che il cane aveva avuto un solo problema serio nel 2018, un improvviso collasso dovuto a difficoltà respiratorie, ma se l’era cavata egregiamente.
Certo, negli ultimi anni aveva anche qualche deficit nella vista e difficoltà di deambulazione dovuti all'età, infatti, preferiva rimanere a casa e godersi il sole in giardino in compagnia dei suoi amici felini, ma assolutamente nulla di grave. Bobi è morto probabilmente di vecchiaia, dopo aver trascorso un'esistenza felice e piena e senza aver nulla da lamentare a quell'umano che, come dovrebbe essere, ha rispettato il patto del "per sempre" alla base del rapporto umano-animale. Del resto, tutto torna anche con le caratteristiche della razza, che vuole questo molossoide di montagna dolce e fedele e incredibilmente docile con il suo pet mate, nonostante sia un cane eccellente nel fare la guardia al bestiame tenuto allo stato brado della zona dell’Alentejo, al confine con la Spagna, dove viene maggiormente impiegato.