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8 Luglio 2024
13:46

Morto Beloka, il fossa più anziano d’Europa: aveva quasi 22 anni

È morto Beloka, il fossa più anziano d'Europa: aveva quasi 22 anni. Si tratta del più grande mammifero carnivoro del Madagascar appartenente a una specie “vulnerabile” a rischio di estinzione.

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Nella notte tra il 2 e il 3 luglio se n’è andato Beloka, il fossa più anziano d’Europa. Si trovava in Italia, al Parco Natura Viva, dal 2016 e sarebbero mancati pochi giorni al compimento dei suoi 22 anni, un’età molto avanzata per questa specie.

Si tratta della specie di mammifero carnivoro più grande del Madagascar, predatore dei lemuri e appartenente ad una specie inserita nella liste delle “vulnerabili” a rischio di estinzione. In Italia si trovano ancora altri 4 esemplari. «Ogni giorno era un giorno in più – ricordano gli operatori del Parco – e negli ultimi due giorni di vita abbiamo visto un rapido cedimento». Nel reparto adiacente resta Frodo, rappresentante di una specie che in Madagascar ha visto andare in fumo, solo tra il 2000 e il 2023, il 29% della copertura forestale originaria.

Un tributo a questa specie è presente nel popolare film di animazione “Madagascar”, che ha portato sul grande schermo come i fossa avessero lo scopo di cacciare Re Julien e tutti i lemuri. Una commedia non molto lontana dalla realtà, poiché il fossa è effettivamente l’unico predatore dei lemuri tra le foreste malgasce.

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Beloka, il fossa più anziano d’Europa (foto di Barbara Regaiolli)

Ed è per questo che Beloka, come tutti i fossa, era abilissimo ad arrampicarsi sugli alberi, una capacità che aveva sviluppato proprio per predare i piccoli primati del Madagascar. In natura il fossa è capace di inseguire il lemure tra i rami sfruttando gli artigli semi-retrattili e le caviglie flessibili, che gli permettono lunghi balzi tra le fronde e le discese a testa in giù lungo i tronchi. Per questo, è ormai scomparso dagli altopiani centrali del Madagascar, completamente disboscati. E ha dura vita anche in tutto il resto del suo areale, costituito dalla foresta spinosa del sud, foresta decidua occidentale e dalle foreste pluviali orientali.

Ed è proprio in uno di questi ecosistemi, nella foresta di Maromizaha, che l’Italia ha da oltre un ventennio l’unica stazione di ricerca italiana in Madagascar. Dove, grazie alla collaborazione tra Parco Natura Viva e l’Università di Torino, il Governo ha istituito lo status di area protetta, permettendo ai fossa, ai lemuri e agli abitanti umani una maggiore tutela.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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