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8 Giugno 2022
15:07

Morto Baldo, il Cane da Montagna dei Pirenei legato a un albero e preso a fucilate

Baldo, così era stato ribattezzato dai volontari, a inizio giugno era stato legato a un albero e preso a fucilate da un 67enne di Sociville, in provincia di Siena. Dopo qualche giorno di ricovero è morto. L'uomo è stato denunciato.

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Baldo, il Cane da Montagna dei Pirenei ucciso a Sociville

Non ce l’ha fatta Baldo, il Cane da Montagna dei Pirenei che era stato legato a un albero e poi preso a fucilate a Sociville, in provincia di Siena. Il cane era stato ricoverato in una clinica veterinaria a inizio giugno e inizialmente le sue condizioni sembravano gravi ma stabili. Poi, però, sono peggiorate nei giorni successivi: il 4 giugno Baldo è morto, il suo organismo è stato fiaccato da un’infezione.

«Purtroppo Baldo è deceduto per arresto cardiaco, lasciandoci addolorati e sgomenti – hanno fatto sapere dall’associazione ASSTA Siena, nominata custode giudiziaria del cane, posto immediatamente sotto sequestro – Lo stress, il dolore, l’infezione e le ferite hanno avuto la meglio sul suo cuore, che, se pur giovane, non ha retto. Abbiamo aspettato di avere l’autorizzazione a dare la triste notizia, per questo motivo abbiamo dovuto attendere».

Per la morte di Baldo è stato denunciato un uomo di 67 anni, quello che era di fatto il suo umano di riferimento. Che aveva deciso di liberarsi di lui nel modo peggiore possibile e che deve adesso rispondere delle accusa di maltrattamento animale aggravato dalla morte: l’articolo 544 ter del codice penale prevede per chi maltratta o tenta di uccidere un animale la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o una multa da 5.000 a 30.000 euro, pena che aumenta della metà se l’animale muore. E la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha già annunciato che darà battaglia per far sì che si arrivi a una sentenza di condanna piena.

«L’unica cosa che può spiegare un gesto del genere è la pura malvagità gratuita, inflitta per il gusto di uccidere – ha detto Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection – L’arma del killer risultava regolarmente denunciata, quindi si tratta verosimilmente di un cacciatore e la cosa non sorprende di certo. Generalizzare non è mai corretto, ma la mia esperienza quasi trentennale nella protezione degli animali mi ha portato a vedere centinaia di casi di cani maltrattati, abbandonati e uccisi dai cacciatori quando diventano per loro un fastidio o non sono più utili. Il loro ‘hobby’ si basa sulla crudeltà e sulla morte, quindi è ovvio che non si facciano problemi a sparare contro qualunque animale si trovino a tiro, in questo caso addirittura legandolo a un albero per assicurarsi che non potesse scappare».

Stando ai primi accertamenti condotti dai Carabinieri, infatti, il 67enne avrebbe deciso di uccidere Baldo perché contrariato da presunti tentativi di fuga del cane e conseguenti problemi di vicinato. La sua versione è ancora al vaglio dei carabinieri, ma la morte di Baldo ha riacceso il dibattito sull’entità delle pene previste per chi maltratta, o peggio uccide, un animale.

«Noi sporgiamo denuncia contro quest’uomo per l’assassinio di Baldo, perpetrato con una ferocia e un sangue freddo che lasciano sgomenti e infatti hanno suscitato l’indignazione di tutto il paese in cui è avvenuto il fatto – sottolinea Rosato –  Oltre ad auspicare che il procedimento penale si concluda con una condanna al massimo della pena prevista, per quanto esigua, auspico soprattutto che tutta la comunità in cui vive il killer faccia la sua parte per isolarlo. Le pene per questi reati sono ancora troppo blande, purtroppo, ma sono convinta che, in una piccola realtà, ricevere una ‘condanna’ da parte della società possa rappresentare una punizione altrettanto importante e significativa. Persone così devono capire che certi comportamenti non sono giustificabili né tollerabili in nessun modo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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