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12 Luglio 2024
16:23

Morte di Andrea Papi, chiesta l’archiviazione per Fugatti

La pm della Procura di Trento ha richiesto l'archiviazione per la denuncia di omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in relazione alla morte di Andrea Papi. Una decisione che annulla le responsabilità umane nella morte del giovane.

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La pubblico ministero della Procura di Trento, Patrizia Foiera, ha firmato la richiesta di archiviazione per la denuncia di omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in relazione alla morte di Andrea Papi.

Il 5 aprile 2023, Il 26enne di Caldes ha incontrato l'orsa JJ4 accompagnata dai suoi cuccioli. I due si sono incrociati lungo la strada forestale Crocefisso Prà Conz, probabilmente subito dopo una curva che ha celato la presenza l'uno all'altro fino a quando non è stato troppo tardi. Qui, secondo le ricostruzioni degli esperti, l'orsa ha ferito a morte il giovane con l'intento di proteggere i suoi piccoli. Quella sera Papi non è rientrato nella sua abitazione di Caldes e i familiari hanno lanciato l'allarme.

Il corpo ormai privo di vita è stato trovato il giorno seguente nei boschi sopra l'abitato con i segni dell'orso. Papi quel giorno è diventato la prima vittima di orso in 170 anni di storia italiana. Le successive analisi genetiche svolte dalla Fondazione Edmund Mach hanno confermato l'identità del plantigrado responsabile: JJ4, che a sua volta, è diventata la prima orsa ad essere sotto processo per omicidio. Su di lei pendeva infatti la condanna a morte decisa proprio dal presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti, subito sospesa a seguito dei ricorsi delle associazioni di tutela animale. Dopo un complesso iter legale che ha coinvolto il Tar, il Consiglio di Stato, e anche la corte di Giustizia Europea, i giudici hanno deciso il destino dell'animale: sarà trasferita.

Dal Centro faunistico Casteller, all'interno del quale è rinchiusa da oltre un anno, JJ4 sarà trasferita all'interno dell'Alternativer Wolf and Bear Park nella Foresta Nera, in Germania. Probabilmente entro questo autunno, secondo le dichiarazioni dell'assessore trentino con delega ai Grandi carnivori, Roberto Failoni. Una struttura recintata in cui l'orsa vivrà senza avere più contatti con le persone, ma molto lontana dal contesto naturale nel quale è nata.

Quel giorno la comunità di Caldes ha pagato un prezzo altissimo. Ma a pagare, almeno per il momento, sarà solo l'orsa, per la Procura non c'è responsabilità umana dietro l'omicidio del 26enne. Eppure erano stati gli stessi genitori del giovane a sottolineare a più riprese le responsabilità dell'amministrazione. Senza mezzi termini, il padre di Andrea, Carlo Papi ha dichiarato: «Avrebbero dovuto interdire le strade forestali con apposite transenne di chiusura. Se ciò fosse avvenuto, mio figlio Andrea oggi sarebbe ancora vivo. La politica istituzionale sta ora cercando di addossare tutte le responsabilità all'orsa, per potersi scrollare di dosso quelle grosse colpe che ha da tempo sulla coscienza».

Gli orsi sono animali elusivi nei confronti dell'essere umano, significa che rifuggono ogni contatto con la nostra specie, quando riescono ad avvistarci. Tra Papi e JJ4 è andata diversamente. Papi non sarebbe andato su un sentiero in cui sapeva esserci un'orsa, con i cuccioli per giunta. Se fosse stato adeguatamente informato dalle autorità locali avrebbe probabilmente fatto la sua passeggiata con un oggetto rumoroso al braccio o alla caviglia, in modo da segnalare il suo arrivo ai selvatici, anche nell'eventualità di punti ciechi.

L'orsa, a sua volta, non è riuscita ad avvistare il giovane in tempo per allontanarsi, e ha reagito per proteggere i suoi piccoli da quella che percepiva come una minaccia. Una reazione ben nota all'amministrazione di Fugatti: JJ4 nel 2020 aveva già aggredito due escursionisti sul Monte Peller pochi anni prima, anche in quel caso lo scopo era difendere la cucciolata. Gli esperti avevano raccomandato di far sterilizzare l'orsa, in modo da fare venir meno il movente delle sue reazioni aggressive nei confronti delle persone. Questo però non è mai avvenuto, nonostante l'interessamento dimostrato inizilmente dall'amministrazione provinciale. Tutto è rimasto fermo nel tempo, fino alla morte di Papi, «una morte annunciata».

I cartelli di allerta per la presenza di orsi sono arrivati in molte aree del Trentino solo poche settimane fa. Eppure questi animali sono presenti dai primi anni Duemila, quando è stato dato seguito al progetto Life Ursus. Il Parco Adamello Brenta con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, usufruendo di un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato avvio al progetto finalizzato alla ricostituzione di un nucleo vitale di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di 10 individui provenienti dalla Slovenia.

Nel 2004 il coordinamento del Life Ursus è passato dal Parco alla Provincia, segnandone, nei fatti la conclusione, come aveva sottolineato a Kodami Andrea Mustoni, il padre del progetto: «Ciò che è accaduto dopo il 2004, ovvero dopo la fine fisiologica del progetto di cui sono stato coordinatore, non può essere chiamato Life Ursus, ma è il progetto di gestione e conservazione degli orsi in Trentino».

Tra gli orsi reintrodotti c'erano anche i genitori di JJ4: Joze e Jurka, quest'ultima si trova confinata nella stessa struttura della Foresta Nera alla quale è destinata anche la figlia.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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