Soccorsa in riva al mare, mentre era in difficoltà in balìa delle onde, è stata portata il prima possibile in un centro specializzato ma non ce l’ha fatta: è morta nel Labter di Scauri, frazione del Comune di Minturno, in provincia di Latina, la gru cenerina recuperata domenica.
L’intervento dei guardiaparco del Parco Riviera di Ulisse era scattato in seguito a una segnalazione del Comando Carabinieri di Formia, allertati da due persone che stavano passeggiando sul lungomare di Scauri. Impossibile non notare quel maestoso uccello della zampe sottili lottare contro onde e correnti, e la chiamata è stata subito passata al personale del servizio naturalistico del Parco Riviera di Ulisse.
L’uccello è stato trasferito al Labter di Scauri utilizzando l’auto messa a disposizione dalla coppia che aveva avvistato la gru, e trasferito poi in una gabbia con un piccolo stagno in attesa delle visite veterinarie. Poco dopo, purtroppo, è deceduto. Le cause della morte non sono ancora chiare, e saranno proprio i veterinari a capire che cosa l’abbia uccisa, ma la presenza della gru cenerina sul litorale laziale non deve stupire. È nel mese di novembre, infatti, che avviene la migrazione autunnale, e che è possibile vedere stormi di questi bellissimi migratori solcare i cieli.
In particolare sono due le principali “autostrade migratorie”: quella che dal nord e dall'est Europa conduce alla penisola iberica, attraversando quindi le regioni settentrionali ai piedi delle Alpi; e la rotta balcanica, che saltando l'Adriatico e attraversando le regioni centro-meridionali conduce invece in Nord Africa. Le Alpi rappresentano infatti una barriera ecologica davvero ardua da superare, per cui costeggiandole lungo la parte meridionale le gru attraversano soprattutto la Pianura Padana e le regioni settentrionali, per concentrarsi poi sopratutto in Piemonte e in Liguria, che proprio in virtù dell'orografia fungono un po' da imbuto e rappresentano quindi la porta d'accesso principale verso la Francia e la penisola Iberica.
Gli uccelli che invece arrivano dai Balcani attraversando il Mar Adriatico, sfruttano la naturale conformazione della parte meridionale della nostra penisola come una sorta di ponte naturale che collega l'Europa all'Africa, dove l'effetto imbuto si osserva invece soprattutto sullo Stretto di Messina, che con la Sicilia rappresenta invece la via d'accesso principale per tantissimi uccelli migratori diretti in Africa. È probabile dunque che la gru cenerina recuperata a Scauri fosse in fase di migrazione, e che per motivi da chiarire si sia ritrovata sul bagnasciuga in balia delle onde, forse fiaccata dalla fatica del lungo viaggio.