È morta l’orca che domenica mattina era stata avvistata al largo della costa del Belgio. Un evento eccezionale, perché mai fino ad ora si era avuta la prova certa del passaggio di un individuo nelle acque prospicienti la linea costiera belga del Mare del Nord. Domenica invece un’orca, presumibilmente un maschio, si è arenata sulla spiaggia di De Panne, località costiera delle Fiandre, quasi al confine con la Francia. E sulla spiaggia ha poi smesso di respirare.
Domenica mattina intorno alle nove, l’orca era stata avvistata al confine tra Nieuwpoort e Oostduinkerke, anche se non si era riusciti a registrare fotograficamente la sua presenza. Poi, vicino a Saint-Idesbald, ha cominciato ad avvicinarsi pericolosamente alla costa. «Abbiamo provato a scoraggiarla con una barca, ma non ha reagito», ha raccontato Kelle Moreau del Royal Belgian Institute of Natural Sciences (KBIN). Secondo lo studioso non era possibile salvarla e infatti, poco dopo lo spiaggiamento, l’orca è morta. È intervenuta anche la Polizia che, non potendo far altro, ha perimetrato la zona per non far avvicinare le centinaia di curiosi che si erano avvicinati e salvaguardare così il corpo dell’animale in vista di un’autopsia che ne spiegasse le cause dello spiaggiamento e della morte.
Secondo lo studioso del museo belga di storia naturale, nel 1850, quindi un secolo e mezzo fa, un’orca si era già spiaggiata sulla costa belga mentre, oltre il confine olandese, nell'ottobre 2022 è stata trovata anche una femmina arenata a Cadzand, in Zelanda, nei Paesi Bassi. Questi sarebbero gli unici due precedenti prima dell’avvistamento di domenica che, quindi, ha suscitato molta sorpresa e curiosità. L'individuo, che dalla pinna sembra essere un maschio, è apparso subito molto magro e deperito e questo ha fatto subito pensare che non fosse in buona salute.
In che modo le condizioni di salute possano aver influito sullo spiaggiamento e per quale motivo si sia avvicinata così tanto alla costa, sono tra le domande a cui dovrà rispondere l’autopsia per effettuare la quale verranno prelevati dei campioni di tessuti e di organi. «L’animale è troppo pesante per poterlo portare intero per un’autopsia – ha spiegato infatti Moreau – quindi l’orca sarà lasciata sulla spiaggia, evitando che le persone possano avvicinarsi al corpo, e successivamente i tessuti molli verranno posti in un contenitore e lo scheletro in un altro. Le ossa verranno inviate all’Università di Ghent».