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26 Giugno 2023
16:21

Morta la lontra trovata agonizzante lungo un fiume in Molise

L'animale era stato trovato in fin di vita da alcuni volontari che lo avevano portato al centro di recupero di Caramanico, in Abruzzo. Le sue condizioni, però, erano troppo gravi.

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@c.Falanga

Non ce l’ha fatta la lontra trovata agonizzante a Bojano, in provincia di Campobasso, in Molise. L’animale era stato trovato da alcuni volontari in un corso d’acqua che scorre lungo le pendici molisane del massiccio del Matese e trasferito al Centro di Recupero di Caramanico, in Abruzzo, ma le sue condizioni erano troppo gravi: è morto nonostante i tentativi dei veterinari di salvarlo.

Ancora non sono chiare le cause della morte della lontra. L’ipotesi primaria è che abbia contratto una patologia, ma verranno eseguiti tutti gli accertamenti sul cadavere così da capire che cosa l’abbia uccisa. La notizia arriva a meno di un mese dalla Giornata Mondiale della Lontra, un animale considerato a rischio estinzione, la cui popolazione, in Italia, si attesta tra gli 800 e i 1.000 esemplari. Massacrata per decenni per la pelliccia, grazie ai programmi di conservazione attivati da associazioni e istituzione questa specie è tornata a popolare diverse regioni italiane, ed è stata recentemente al centro di un monitoraggio promosso dal WWF Italia in collaborazione con l'Università del Molise. Un’iniziativa che a quasi 40 anni dal primo censimento ha confermato i segnali di ripresa di uno dei mammiferi più rari in Italia.

La popolazione italiana di lontre è concentrata soprattutto nel meridione, distribuita tra Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e in aumento in Abruzzo e Molise grazie anche all’avvenuto contatto tra i nuclei presenti. Le oasi, in particolare, rappresentano una risorsa fondamentale per la tutela e la conservazione di questi mammiferi, e a Caramanico Terme sorge l’area faunistica della lontra, uno dei più importanti centri di allevamento della lontra europea d'Italia. Oltre ad avere finalità scientifiche e riproduttive, l’area è dotata di un recinto didattico dove è possibile osservare quattro lontre durante le loro naturali attività. Il centro è suddiviso in otto grandi recinti caratterizzati da corsi d’acqua e una fitta vegetazione, e gli esperti conducono le visite soltanto con piccoli gruppi, al crepuscolo e solo in alcuni giorni della settimana. Questo mustelide, infatti, ha abitudini prettamente crepuscolari e notturne, ed è possibile osservarlo in attività solo al calare del sole.

La lontra è strettamente legata ai corsi d’acqua, come testimoniano i suoi adattamenti: il corpo allungato, la fitta pelliccia, le zampe palmate, le piccole orecchie e le narici che si chiudono quando si immerge. Le lunghe vibrisse le permettono di localizzare le prede anche nelle acque più torbide e di notte: si nutre principalmente di pesci come alborelle, cavedani, vaironi e anguille, e la sua dieta è integrata anche da uccelli acquatici, piccoli mammiferi e granchi di fiume. Le minacce, per questa specie, sono rappresentate proprio dalla scomparsa del suo habitat, i fiumi, a causa dell’inquinamento da sostanze chimiche e dagli scarichi urbani e industriali. A questo si aggiunge l’impoverimento della fauna ittica, risorsa fondamentale per questo carnivoro. Sfortunatamente, ogni anno diversi esemplari di lontra finiscono investiti lungo le strade durante i loro spostamenti notturni. Non mancano purtroppo anche atti di bracconaggio dovuti al conflitto con i pescatori e gli allevamenti ittici. Infine, per un animale così legato ai fiumi, nuclei riproduttivi così ridotti e isolati rappresentano sempre un fattore critico per la sopravvivenza a lungo termine.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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