A 47 anni una malattia se l’è portata via. E la fine della sua storia, per tutto il mondo animalista, è un po’ un colpo al cuore. È morta Cristina, una delle guardie zoofile di Piacenza della Lndc, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Animal Protection.
«Era piena di vitalità e si è sempre davvero tanto spesa per gli animali – spiega Piera Rosati, presidente dell’associazione – L’abbiamo ricordata sui nostri social in maniera molto discreta, ma è stata un modello per tutti. È nata come volontaria e poi ha deciso di entrare a far parte del nucleo delle Guardie zoofile di Piacenza». Su Facebook gli animalisti si sono stretti attorno alla famiglia di Lndc dimostrando tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza.
L’attivismo di Cristina è stato esemplare. In Italia ci sono circa 300 persone che hanno scelto di fare questo suo stesso percorso di guardia a tutela dell’ambiente e degli animali grazie a Lndc. «Molte di loro rischiano la vita perché affrontano spesso persone che delinquono – aggiunge Rosati – Cristina scelse di fare la zoofila perché voleva salvare gli animali dai maltrattamenti, ma anche quelli legati alle catene cortissime, quelli reduci dai combattimenti e che vengono segregati».
Dal 1950 la Lega Nazionale per la difesa del cane è impegnata in Italia per la tutela degli animali. All’inizio gli attivisti si occupavano principalmente di cani e gatti. Poi, con il passare del tempo, c'è stata un'evoluzione, con la scelta di aggiungere al nome “Animal protection” proprio per dimostrare il loro impegno su tutte le specie, in particolar modo lupi, orsi ed esemplari che si trovano negli allevamenti. Ogni anno volontari e attivisti (più di 3.000 in 80 sedi locali) soccorrono circa 30.000 animali di ogni specie e razza e ne accudiscono 50.000 vittime di soprusi.