Migliaia di pesci sono stati trovati morti sulle spiagge settentrionali dell'isola giapponese di Hokkaido. Il ritrovamento di tonnellate di sardine e sgombri senza vita ha destato stupore e preoccupazione nella comunità locale e tra gli scienziati che stanno cercando di risalire alle cause: anche se sono state prese in considerazione varie ipotesi, non c'è certezza riguardo al fenomeno avvenuto all'inizio di dicembre.
Due le località più colpite: la costa della città di Hakodate e il porto di pesca di Nakiri. Secondo le prime ricostruzioni, questi casi possono dipendere da diversi fattori come un repentino cambio di temperatura dell'acqua o per la presenza di delfini o altri predatori ma la moria potrebbe essere connessa anche allo sversamento delle acque reflue dei reattori nucleari di Fukushima, avvenuto lo scorso agosto.
Nel 2011 la costa nord-orientale del Giappone è stata colpita pesantemente da un massiccio terremoto e da uno tsunami, danneggiando tre reattori dell'impianto nucleare Daiichi di Fukushima. Dopo poco più di 12 anni dalla fusione accidentale dei reattori, lo scorso agosto, l'Aiea (agenzia internazionale dell'energia atomica), organo di controllo nucleare dell'Onu, ha approvato lo scarico delle acque di raffreddamento radioattive, trattate e diluite, nell'Oceano Pacifico.
Questa teoria è stata subito bollata dalle autorità locali come "complottista". In particolare, l'Hakodate Research Center for Fisheries and Oceans ha sottolineato come non siano state riscontrate anomalie nei risultati delle indagini di monitoraggio delle acque, giudicando come fake news le notizie che mettono in relazione lo sversamento delle acque di Fukushima e la strage di pesci di Hokkaido.
Quello che è avvenuto in Giappone, per quanto raro, è un fenomeno che è stato osservato anche in altri luoghi del mondo come in Italia, ad esempio, sebbene con numeri più contenuti. L'ultimo caso nel nostro Paese è stato riscontrato in Campania ad agosto, precisamente nella zona di Castel Volturno dove l'Arpac, l'Agenzia campana per la protezione dell'ambiente, ha raccolto campioni di acqua per verificare quanto possa aver influito la presenza di uno o più scarichi illegali.
Anche per quanto riguarda la situazione giapponese, la risposta arriverà con il risultato delle analisi che verranno condotte sui campioni prelevati dalle autorità.