Il Ministero dell'Ambiente insieme a Federparchi hanno intrapreso il percorso di confronto verso gli Stati Generali delle Aree Protette, ma hanno escluso dal dialogo le associazioni di tutela animale e ambientale. È l'accusa lanciata dal WWF Italia.
In occasione del ventennale della sua istituzione, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha organizzato l’evento “Bio-diversa, l’Italia dei Parchi si racconta” che si svolgerà dal 21 al 23 giugno. Nell'ambito dell’evento dell’Alta Murgia non a caso sono stati inseriti in programma due eventi di confronto sugli Stati Generali delle Aree Protette, cioè alla terza conferenza nazionale sul sistema dei parchi, molto richiesta dalla organizzazioni ambientalista. Il primo incontro è “Verso gli Stati Generali delle Aree Protette”, mentre il secondo è dedicato alla condivisione delle azioni indicate dall'ISPRA per il raggiungimento degli obiettivi sulla strategia della biodiversità.
«Con enorme disappunto prendiamo atto che non si è ritenuto di dare voce al mondo delle associazione ambientaliste, parte fondante del sistema delle aree protette di questo Paese, non solo perché protagoniste della normativa che lo ha generato, ma perché parte attiva della loro gestione come membri dei vari Consigli Direttivi dei Parchi nazionali e regionali e come Enti gestori diretti di aree d’interesse regionale e di aree marine protette». Così il presidente del WWF Italia Luciano Di Tizio in una lettera di protesta inviata al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, al sottosegretario Claudio Barbero (che sulle aree protette ha la delega del Ministro), al presidente di Federparchi Luca Santini e al presidente del Parco dell’Alta Murgia Francesco Tarantini, che ospita l’evento.
Il Presidente del WWF Italia nella sua nota ha ricordato come «l’azione amministrativa svolta dalle aree protette trova fondamento in una costante azione culturale che le Associazioni ambientaliste svolgono, anche in termini educativi, a sostegno dei valori della tutela della natura e per la sempre più corretta applicazione dei principi di sviluppo sostenibile». La totale assenza di tutte le voci del mondo delle associazioni ambientaliste è «assolutamente senza precedenti in questa forma» e «non può essere archiviata come una distrazione».
Di Tizio ritiene che questa decisione di esclusione, sia «del tutto gratuita e non giustificabile», e che «non possa che leggersi se non come gesto di ostilità che appare del tutto ingiustificato, poiché il WWF ha sempre cercato un confronto e un dialogo».
«L’auspicio del WWF – concludono dall'associazione – è che le future tappe di avvicinamento agli Stati Generali delle aree protette, oltre gli Stati Generali stessi, mostrino una diversa capacità di inclusione e di ascolto».