«Mai più». E' questo il grido delle migliaia di persone che hanno manifestato ad Angri, in provincia di Salerno, per chiedere giustizia per Leone. Il gatto scuoiato vivo e abbandonato per strada agonizzante.
Nella giornata di domenica 17 dicembre cittadini provenienti da ogni parte d'Italia hanno sfilato in strada per chiedere giustizia per il micio e anche per tutti gli altri animali maltrattati e uccisi barbaramente nel silenzio generale. In prima fila ad Andri c'erano i volontari della LNDC Animal Protection di Cava de' Tirreni, tra i primi a prestare soccorso al gatto e a denunciarne la brutale uccisione.
Ma tra i partecipanti c'era anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che nei giorni immediatamente successivi alla morte di Leone aveva lanciato un appello in Parlamento: «Mai più tali violenze indicibili dovranno restare impunite. Domenica tutti ad Angri per chiedere giustizia per il povero animale – ha detto il deputato – Chi ha commesso questa violenza di una crudeltà indicibile e ingiustificata può ripeterla verso qualsiasi altro essere vivente, anche verso esseri umani. Quasi sempre chi commette tali azioni verso gli animali non paga per quello che dovrebbe pagare, è tempo di rivedere le normative».
Effettivamente, una proposta di legge per inasprire le pene per chi commette reati nei confronti degli animali esiste, ed è trasversale, perché accorpa i testi elaborati da parlamentari dei Verdi, di Fratelli d'Italia e di Noi Moderati. Le leggi attuali, infatti, puniscono con soli 2 anni di reclusione chi commette questo genere di crimini. Una pena decisamente troppo blanda per fungere da deterrente, considerato anche che il sistema della Giustizia offre soluzioni alternative al carcere per chi deve scontare soli 2 anni.
Come aveva spiegato a Kodami l'avvocato Michele Pezone, allo stato attuale dei fatti, anche se il responsabile della morte di Leone dovesse essere trovato e ritenuto colpevole da un giudice, «non è detto che andrà in carcere, anzi, potrebbe non scontare neanche un giorno».
Fiaccolate analoghe a quella di Angri sono state organizzate anche in altre località della Campania, tutte con il medesimo scopo: chiedere giustizia per Leone, e per i tantissimi animali come lui, e fare in modo che un simile orrore non si ripeta mai più.