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29 Maggio 2024
13:24

Microplastiche nei testicoli di uomini e cani: rischio infertilità a causa dell’inquinamento umano

Uno studio sui testicoli umani e canini ha evidenziato la presenza di residui di plastica tali da poter causare infertilità. In particolare in quelli canini il polimero più pericoloso è il PVC utilizzato negli impianti idraulici industriali, municipali e domestici e in molte altre applicazioni.

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Minuscole particelle di microplastiche sono state trovate nei testicoli di esseri umani e cani, sollevando preoccupazioni sulla fertilità maschile.

I ricercatori dell'Università del New Mexico hanno esaminato 47 testicoli canini e 23 umani prelevati da operazioni di castrazione e da cadaveri, scoprendo che in ogni campione vi erano minuscole particelle di plastica dal diametro inferiore ai 5 millimetri. Si tratta di residui di pezzi che vengono rilasciati nel corso del tempo, quando il materiale si deteriora, e provengono anche da tessuti sintetici, cosmetici e processi industriali.

Lo studio è stato pubblicato il 17 febbraio 2024 sulla rivista Toxicological Sciences da un team guidato dal professore Matthew Campen del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell'Università del New Mexico. I risultati hanno messo in evidenza che le concentrazioni di microplastiche trovate vanno da 6,5 ​​a 790 microgrammi per grammo di tessuto. Sul sito ufficiale della Facoltà l'esperto ha sottolineato che «per i tossicologi, “la dose fa il veleno”: se la dose continua ad aumentare, bisogna preoccuparsi. Se vedessimo effetti sulle placente, allora tutta la vita dei mammiferi su questo pianeta potrebbe esserne influenzata».

Nell'abstract dello studio, del resto, si legge chiaramente che lo stato attuale delle cose è già sufficientemente grave da dover correre ai ripari: «L’aumento esponenziale dell’utilizzo globale della plastica ha portato all’emergere dell’inquinamento da nano e microplastiche (NMP) come una questione ambientale urgente a causa delle sue implicazioni per la salute umana e di altri mammiferi».

Gli esperti hanno rilevato che il polimero più diffuso, sia nei tessuti umani che in quelli canini, è il polietilene, utilizzato per realizzare sacchetti e bottiglie di plastica. Nei cani secondo risulta essere il PVC che viene utilizzato negli impianti idraulici industriali, municipali e domestici e in molte altre applicazioni. I ricercatori sono riusciti anche a contare gli spermatozoi nei campioni canini ma non in quelli umani e hanno scoperto che livelli più elevati di PVC nel tessuto erano correlati a un numero inferiore di spermatozoi.

Xiaozhong Yu, autore principale dello studio, ha affermato che «esiste una correlazione tra microplastiche e fertilità, ma sono necessarie ulteriori ricerche. All’inizio dubitavo che le microplastiche potessero penetrare nel sistema riproduttivo e quando ho visto i risultati sui cani sono rimasto sorpreso, ancora di più quando ho analizzato quelli sugli esseri umani. Il tipo di plastica fa la differenza sull'infertilità causata: Il PVC può rilasciare molte sostanze chimiche che interferiscono con la spermatogenesi e contiene sostanze chimiche che causano disturbi endocrini».

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