Micia e Micetta sono di nuovo insieme: erano separate da quando lo scorso 22 dicembre, la loro umana, Marialuisa Attisani, aveva subito uno sfratto nel quartiere Arenella, a Napoli.
La storia delle due gattine ha appassionato molti lettori di Kodami ma ripercorriamo alcuni passaggi fondamentali per poter apprezzare ancora di più il lieto fine. Di ritorno da alcune commissioni in compagnia del suo Barboncino «la signora viene allontanata con forza dalla sua abitazione, non per mezzo di un provvedimento del giudice ordinario ma subendo violenza privata – riferisce a Kodami la sua legale Roberta Rivellini – Quella sera la signora si insospettisce per la presenza di due uomini che si aggiravano sul suo pianerottolo che appena la vedono le sottraggono le chiavi di casa. In quel momento erano già presenti i militari dell'arma dei Carabinieri che, avendo posto i sigilli alla casa, non le permettono di entrare».
Nonostante il trambusto, la preoccupazione della donna era capire che fine avessero fatto le sue due gatte. Il vicino di casa le aveva spiegato che una, Micia, durante lo sfratto era stata portata via dall'ASL veterinaria, invece dell'altra gatta di nome Micetta non c'erano tracce.
Fin dal primo giorno la donna ha sempre sospettato che la sua gatta si trovasse in casa ma, a seguito delle disposizioni delle forze dell'ordine, non le hanno mai permesso di poter controllare. Ed ecco che poi è arrivata la conferma: la gatta era rimasta chiusa in casa, per poi essere recuperata dalla proprietaria dell'immobile e portata al pronto soccorso del Dipartimento Veterinario dell'Università di Napoli. Proprio dalla Facoltà è infatti arrivata una telefonata alla pet mate che così è venuta a sapere finalmente dove si trovava Micetta.
«Sono stati quindi confermati i sospetti della mia assistita, ovvero che l'animale si trovasse in casa dal primo giorno – dichiara l'avvocata a Kodami – La gattina è stata visitata dai veterinari e presentava una forte disidratazione in quanto è rimasta in casa da sola per 22 giorni senza cibo né acqua. Lo stato di disidratazione ha determinato danni irreversibili ai reni. Al momento la gattina è monitorata dal veterinario di fiducia della signora. Una storia che, da questo punto di vista, si è chiusa nel migliore dei modi ma ci lascia con l'amaro in bocca, dato che già due settimane fa ho presentato una procedura d'urgenza per accedere alle stanze che i Carabinieri avevano sigillato ma senza riscuotere successo».