Evenienza tristemente comune purtroppo è quella di trovare un gattino con ancora gli occhi chiusi, che abbia bisogno di essere allattato. Oltre a goderci l’infinita tenerezza di questi piccolini però, sarà importante sapere scegliere un buon latte in polvere per gattini, sapere come somministrarlo e per quanto tempo, in modo da farlo crescere sano e forte. Vediamo quindi quali opzioni abbiamo attualmente in commercio e come fare a districarsi in questa scelta difficile.
Quale latte dare ai cuccioli di gatto?
Le prime settimane dopo la nascita di un gattino vengono definite periodo neonatale e sono un momento fondamentale dello sviluppo del soggetto. In questo periodo infatti i gattini acquisiscono una buona parte dell’immunità passiva che li proteggerà per i successivi mesi di vita, oltre ad acquisire comportamenti normali. Questo tipo di protezione il gattino lo acquisisce con il colostro materno, che la mamma gatta produce nelle prime 36-48 ore dopo il parto. Se il vostro gattino è appena nato quindi e potrebbe non aver ingerito colostro, dovrete dare latte in polvere, ma anche stare ancora più attenti nei primi mesi, per evitare le malattie infettive. Chiedete al vostro medico veterinario curante come fare!
Inoltre, sia per quel che riguarda il comportamento che lo sviluppo della microflora intestinale, sappiate che una balia sarebbe sempre la soluzione migliore per un gattino neonato. Cercate quindi una gatta che abbia partorito da poco (i social in questo sono molto utili) e valutate se possa accettare il vostro piccolino, almeno per le prime e più importanti settimane.
L’allattamento in natura viene proseguito dalla gatta fino alla quarta settimana di vita. Nel caso si decida di effettuare un allattamento con latte in polvere, il gattino potrà essere svezzato comunque con un pochino di anticipo, attorno all’inizio-metà della terza settimana di vita. Questa fase transizionale dello svezzamento, quando introduciamo alimenti solidi, è molto delicata, ma concentriamoci per ora sull’allattamento con latte in polvere.
Cos'è il latte in polvere per gattini e quale scegliere
Nel caso in cui una balia non sia disponibile, il latte in polvere per gattini è l’unica soluzione per accompagnare tanti gattini orfani durante le prime settimane di vita, fino allo svezzamento. Prima di parlare di latte in polvere è importante rispondere alla domanda più comune: “non posso dare latte comune, vaccino?”. Bene, la risposta è no, non è possibile dare latte di vacca ad un gattino orfano, pena il rischio di disidratazione e morte del piccolino. Il latte della gatta è infatti molto più ricco di proteine e grassi, con meno zuccheri rispetto a quello di vacca. Questo è ovviamente dovuto al fatto che il gatto è un animale carnivoro, con fabbisogni nutrizionali ben diversi da un vitello. Un latte in polvere specifico per gattini quindi si adatta alle capacità digestive di questo carnivoro stretto, che sopporta molto male l’alto contenuto il lattosio (zucchero del latte) presente nel latte vaccino.
Il latto specifico per gattini avrà quindi una elevata densità energetica, in grado di far aumentare il nostro piccolino di peso in modo rapido e regolare (circa 10g/giorno). Fra le indicazioni da cercare in etichetta per scegliere il migliore, consiglio di controllare, oltre al tenore proteico (almeno il 32-33% su s.s.) e quello di grassi (meglio se superiore al 30% su s.s.), anche se sono aggiunti taurina (aminoacido essenziale per il gatto, come abbiamo visto in questo articolo) e acidi grassi essenziali Omega-3. In particolare infatti il DHA, un acido grasso della serie Omega-3, è il grasso insaturo più importante durante la crescita, dato che compone le membrane dei neuroni. Una integrazione di DHA quindi è fondamentale per un corretto sviluppo cognitivo e neuronale del gattino e se non presente nel latte in polvere che scegliamo dovrebbe sempre essere integrato a parte.
Dove comprare il latte in polvere per gattini e quanto costa
Il latte in polvere per gattini si acquista in negozi specializzati, in farmacia o online. Il costo non è elevato, ma se dobbiamo allattare più di un gattino potrebbe diventare considerevole. Anche se a volte, nell’urgenza, potremmo non avere molta scelta, una volta passata l’emergenza delle prime ore il mio consiglio è quello scegliere un buon prodotto e proseguire con quello fino allo svezzamento. Non tutti i latti in polvere sono uguali infatti!
Quanto latte deve bere un cucciolo di gatto?
Le quantità specifiche del latte per gattini vengono inserite in etichetta dal produttore, dato che possono variare molto da un latte in polvere ad un altro, ed è importante seguire correttamente le tabelle. Le quantità giornaliere devono essere suddivise in tante poppate durante la giornata e spesso il produttore indica anche le quantità massime di latte da dare per ogni pasto. Dobbiamo evitare in particolare di somministrare troppo latte tutto assieme, dato che il gattino potrebbe andare in indigestione. Non forzate mai un gattino che non vuole bere più: quando sono sazi smettono spontaneamente!
Durante le prime settimane di vita, il gattino deve essere tenuto sempre al caldo e bere latte ogni 2-3 ore. Crescendo i gattini possono essere alimentati ad intervalli più ampi: attorno alle 2-4 settimane di vita possiamo passare già a dargli cibo ogni 6-8 ore.
Come preparare il latte per i gattini
Il latte in polvere per gattini deve essere preparato al momento, sciogliendo bene tutti i grumi presenti e utilizzando acqua calda, ma non bollente, per non rovinare i principi nutritivi. Se avanza, il latte in polvere può essere conservato ricostituito in frigorifero anche per 24-48h. Prima di essere somministrato deve comunque essere scaldato a temperatura corporea (35-37°). La prova della goccia sul polso, come si fa per stabilire la temperatura del latte per neonati, va benissimo anche per i gattini.
Come dare da mangiare a un gattino appena nato
Anche se può essere una posizione comoda per l’operatore, il gattino non deve essere tenuto in posizione supina quando gli si somministra il latte. Per allattare un gattino orfano, si possono usare in emergenza anche delle siringhette, senza ago, ma sarà sempre meglio cercare successivamente dei biberon con tettarelle apposite. La tettarella deve essere delle dimensioni adatte al nostro gattino ed il foro presente sulla punta non deve essere né troppo grande né troppo piccolo. Con il tempo e l’uso, la tettaralla tende a rovinarsi e per questo sarà meglio cambiarla peridiocamente.
A questo proposito, alcune ditte indicano l’assenza di BPA nelle tettarelle per gattini, fatto molto importante dato che questa molecola è un perturbatore endocrino riconosciuto come agente di malattia in età adulta.