I simboli servono a dare colore e forza al linguaggio, permettono di dare una forma concettuale a idee ed emozioni che altrimenti non troverebbero spazio nel potere delle parole. La società ne è piena: ci sono quelli religiosi, sociali, politici e, naturalmente, quelli spirituali. Esattamente come quello utilizzato da Michela Murgia per raccontare la sua idea di famiglia.
In un post su Instagram, la scrittrice purtroppo gravemente malata, ha pubblicato una foto con una mano che indossa due anelli, il primo è una fede e il secondo uno chevalier che riproduce una raganella: «Questa è la mano di uno dei miei figli – scrive a fianco allo scatto – All’anulare indossa una fede matrimoniale, perché è sposato. Al mignolo indossa invece uno chevalier di resina che imita la madreperla e riproduce una raganella. Lo possediamo tuttə. È il nostro anello familiare», scrive.
«I due anelli significano cose serie. La fede nuziale rappresenta il vincolo e le sue promesse. Lo chevalier invece la queerness della nostra esperienza familiare».
Murgia, sapendo evidentemente che quello che sta creando, ovvero «una casa con dieci letti dove la mia famiglia queer può vivere insieme», non sia a tutti comprensibile senza un approfondimento del progetto, ha proseguito il post: «La raganella è un animale transizionale, che nella sua vita cambia stato molte volte, da uovo a girino per svariati stadi prima di raggiungere la maturità, ed esiste dentro a un continuo processo di mutamento. È anfibia, ama habitat differenti e li frequenta senza appartenere necessariamente solo a uno» spiega la scrittrice.
«Salta volentieri. Nuota. Cammina. Canta – conclude – In certe varianti può cambiare colore per mimetizzarsi, perché ci sono circostanze in cui non essere vistə può essere l’unica cosa che ti salva la vita. L’anello con la raganella incarna una sola promessa: cambieremo insieme, liberə».
Il significato simbolico legato alla raganella non è uno solo soltanto. Molte culture e tradizioni popolari assegnano a questo animale significati diversi. Ma prima di raccontarli, è bene capire che cos’è la raganella spesso confusa con la rana, ma della quale invece è soltanto “cugina”: fanno entrambe parte dell’ordine degli Anuri insieme ai rospi, un ordine di anfibi privi di coda ma con arti posteriori adatti a saltare. La distinzione tra rane, rospi e raganelle, si riferisce ai tre diversi stili di vita: le rane, infatti, sono spesso acquatiche e snelle, i rospi sono terricoli e hanno un aspetto tarchiato, mentre le raganelle sono arboricole e possiedono cuscinetti adesivi per tenersi aggrappate alle foglie.
Chiarito questo, il più noto significato simbolico legato a questo anfibio è quello associato alla trasformazione e alla rigenerazione dovuto alla sua capacità di passare attraverso la metamorfosi da fase larvale acquatica e fase adulta terrestre. Un processo che simbolicamente significa il cambiamento e la capacità di affrontare nuove situazioni nella vita.
In alcune culture, le raganelle sono considerate un portafortuna. Questa credenza è legata alle loro abilità di adattarsi all'ambiente circostante e alla loro connessione con l'acqua, una risorsa vitale per la vita. Simboleggiano anche un forte legame con la natura e l'ambiente: sono anfibi che vivono sia sulla terra che nell'acqua e per questo vengono viste come simbolo di armonia tra diversi elementi della natura. Ancora, a causa della loro capacità di cambiare colore in risposta all'ambiente circostante, sono state associate al cambiamento emotivo, indicando con questo la necessità di adattarsi alle emozioni e alle situazioni mutevoli della vita e ala capacità di trovare pace anche nelle situazioni più complesse.
Infine, in alcune culture la raganella è vista come un simbolo di crescita e prosperità per la sua capacità di deporre le uova nell'acqua, da cui emergono le larve che successivamente si trasformeranno in adulti. E in alcune tradizioni popolari, si crede che abbiano il potere di allontanare il male o gli spiriti negativi e che la loro presenza protegga dalle influenze malefiche.